Usb: 22 settembre sciopero generale e presidio in porto a Livorno
Livorno 12 settembre 2025 Usb: 22 settembre sciopero generale e presidio in porto a Livorno
“Mentre Livorno si prepara all’arrivo in porto della nave della morte americana, che arriverà in porto nei prossimi giorni trasportando un carico di armi, ci prepariamo alla mobilitazione e contemporaneamente alla partecipazione allo sciopero del 22 settembre. dichiarano dal sindacato USB Livorno e proseguono:
La partecipazione allo sciopero e l’organizzazione di un presidio ai varchi portuali è coerente con il percorso di lotta condiviso con tutte le realtà che hanno animato le recenti manifestazioni per la Palestina.
In quest’ottica condivideremo con queste realtà i vari passaggi del percorso di sciopero e delle azioni ad esso collegate.
Ovviamente siamo pronti alla mobilitazione immediata in caso di attacco alla Flotilla e a organizzare blocchi immediati”
Usb Livorno
Di seguito e in allegato il comunicato nazionale relativo alla proclamazione di sciopero:
PROCLAMATO LO SCIOPERO GENERALE PER IL 22 SETTEMBRE IN DIFESA DELLA FLOTILLA E PER GARANTIRE L'ARRIVO DEGLI AIUTI UMANITARI A GAZA.
A Genova una grande assemblea generale rilancia lo sciopero e il blocco del Paese.
Al Circolo dell’Autorità Portuale è andata in scena una grande ed entusiasmante assemblea organizzata dai lavoratori portuali del Calp assieme alla Global Sumud Flotilla, a Music for Peace e all’USB. Al centro, l’organizzazione dello sciopero generale e la costruzione del blocco delle merci e della circolazione.
L’USB ha chiarito che già nella proclamazione è contenuta la clausola che, se la situazione dovesse precipitare e la Flotilla venisse bloccata, pregiudicando la possibilità di arrivare a destinazione e portare tutti gli aiuti raccolti fino alla popolazione palestinese, si sarebbe costretti ad anticipare lo sciopero. Aver fissato una data, però, consente a tutti di predisporsi per organizzare le mobilitazioni e canalizzare il largo consenso diffusosi nel Paese verso azioni di blocco dei porti, delle stazioni ferroviarie e di altri snodi della circolazione.
Lunghissima la lista degli interventi che si sono susseguiti in poco più di due ore. Gli studenti e le studentesse di Osa e di Cambiare Rotta hanno segnalato che già in diverse Università sono partite le tendopoli e che il movimento studentesco è già entrato in campo accanto ai lavoratori. Da Roma il Movimento per il diritto all’abitare ha denunciato le relazioni tra il Comune di Roma e diverse aziende israeliane e ha proposto di fare pressione su tutte le istituzioni locali per interrompere queste relazioni. Da La Spezia e dalla Rete Antisionista è risuonata la necessità di interrompere le forniture militari a Israele da parte della Leonardo spa.
I centri sociali del Nord Est hanno confermato la volontà di bloccare il porto di Venezia, mentre dalle Marche i centri sociali di quella regione hanno annunciato che convocheranno il blocco del porto di Ancona. Anche il collettivo della ex-GKN ha sostenuto la necessità di prepararsi allo sciopero ed ha proposto di concentrare le mobilitazioni sui porti. I lavoratori della logistica dell’USB hanno annunciato che sosterranno con azioni determinate lo sciopero e le mobilitazioni. Quelli dell’amp industria sono intervenuti per denunciare il processo di riconversione militare delle fabbriche, come avvenuto nel caso della Flextronics di Trieste, dove il Governo ha addirittura sostenuto l'ingresso di un socio israeliano, e più in generale la spinta del Governo e delle imprese a piegare la produzione civile alle logiche dell’economia di guerra.
All’assemblea è arrivato per video un bellissimo messaggio di sostegno di Francesca Albanese, che ha manifestato la piena solidarietà ai lavoratori del porto e la necessità di effettuare il blocco del sistema. Da Siracusa è arrivato anche il video messaggio di Josè Nivoi del Calp, pronto a salpare per Gaza.
All’assemblea è arrivato anche un forte segnale di solidarietà internazionale: diversi porti, tra cui quello del Pireo, hanno manifestato la volontà di unirsi alla mobilitazione. Un percorso che guarda già al grande Meeting internazionale dei porti che si terrà a Genova il 26 e 27 settembre.
Ora si passa all’organizzazione territoriale e nei posti di lavoro. Lo sciopero va organizzato con attenzione, favorendo il massimo della partecipazione e la possibilità di mettere in movimento tutte le forze che si sono attivate e le tante che ancora possono sommarsi. In ogni città, in ogni contesto locale, è il momento delle assemblee generali operative.
“La parola passa alla lotta” diceva l’assemblea di ieri, che è sfociata in un corteo tra le vie di Genova nel cuore della notte.
Con la Palestina nel cuore.