Presidio in porto contro l’attracco della nave Seven, Usb dal presidio: anche l’Autorità Portuale non vorrebbe l’attracco”
Livorno 23 settembre 2025 Presidio in porto contro l’attracco della nave Seven, Usb dal presidio: anche l’Autorità Portuale non vorrebbe l’attracco”
Restano accesi i riflettori sul presidio nel porto di Livorno dopo l’annuncio dell’arrivo della nave Seven e la mobilitazione dei sindacati.
Nella giornata di ieri, il Prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, aveva convocato un tavolo urgente con istituzioni, Autorità Portuale, Capitaneria, Comune e rappresentanti sindacali per chiarire la natura delle operazioni legate all’imbarcazione. In quella sede il Prefetto ha sottolineato che la Seven è una nave commerciale e non militare, che non trasporterà armamenti, munizioni né esplosivi, ma esclusivamente mezzi e materiali logistici come generatori, attrezzature e mezzi di cantiere. Operazioni, ha precisato, già programmate da tempo nell’ambito della cooperazione logistica con la base di Camp Darby, senza alcun collegamento con Israele o con la crisi di Gaza.
Il Prefetto ha inoltre ribadito che la sicurezza della comunità è pienamente garantita, invitando al rispetto dei fatti e al senso di responsabilità, confermando la disponibilità delle istituzioni a mantenere un dialogo costante con la cittadinanza.
Questa pomeriggio, però, dal presidio permanente di USB Porti sulla banchina del Molo Italia è arrivata una presa di posizione netta. Il sindacato ha reso noto di aver incontrato il commissario dell’Autorità Portuale, Davide Gariglio, e ha parlato di una volontà – comunicata anche dalla Prefettura – di arrivare a impedire l’attracco della nave nello scalo livornese.
“Non c’è ancora nulla di ufficiale – sottolinea USB – ma è il momento di spingere tutti insieme e partecipare in massa alle iniziative. Siamo pronti a mobilitarci in qualsiasi altro porto in cui la nave dovesse dirigersi”.
Il contrasto tra le rassicurazioni istituzionali e la linea dura del sindacato lascia dunque ancora aperto il fronte di protesta. Intanto il presidio al Molo Italia continua a rappresentare il centro nevralgico della mobilitazione.