Livorno, Tari alle stelle e termovalorizzatore chiuso: Ghiozzi (Lega) attacca Regione e Reti Ambienti
Livorno 4 ottobre 2025 Livorno, Tari alle stelle e termovalorizzatore chiuso: Ghiozzi (Lega) attacca Regione e Reti Ambienti

In foto: Carlo Ghiozzi, Segretario Provinciale Lega e CapoGruppo al Comune di Livorno e Michele Gasparri, Segretario Comunale Lega.
L’aumento della Tari e la gestione dei rifiuti tornano al centro del dibattito politico cittadino. Carlo Ghiozzi, Segretario Provinciale della Lega e Capogruppo in Consiglio Comunale, ha voluto denunciare pubblicamente la situazione, scegliendo come simbolo proprio l’ex termovalorizzatore di Livorno, chiuso da tempo e oggi abbandonato.
«Siamo qui – ha dichiarato – perché Reti Ambienti e quindi la Regione Toscana avevano promesso che, con la chiusura del termovalorizzatore, sarebbero stati costruiti nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Si parlava di un ossicombustore da realizzare entro il 2026, ma di questo progetto non c’è alcuna traccia».
Secondo Ghiozzi, la mancata realizzazione delle alternative promesse ha avuto conseguenze pesanti sulle famiglie e sulle imprese: «Le tariffe Tari sono già aumentate e i cittadini lo stanno toccando con mano nelle bollette arrivate in questi giorni. I costi sono schizzati alle stelle perché non possiamo più bruciare i rifiuti indifferenziati a Livorno: una parte finisce in discarica, con rischi ambientali già visti negli incendi verificatisi, e un’altra parte viene trasportata fuori regione. Questo comporta spese aggiuntive, che inevitabilmente ricadono sulle tasche dei livornesi».
L’ex termovalorizzatore, oltre a smaltire i rifiuti, produceva energia e consentiva un controllo costante delle emissioni, ricorda Ghiozzi:
«I fumi erano monitorati giornalmente, era un sistema che funzionava. Oggi invece ci ritroviamo con un impianto chiuso e lasciato a se stesso, mentre i cittadini devono pagare di più per avere meno».
Il segretario della Lega non risparmia critiche al servizio di raccolta: «Se paghiamo tariffe così alte, almeno dovremmo avere un servizio efficiente. Invece non è così. Basta guardare le strade della città: rifiuti sui marciapiedi, cassonetti stracolmi, un sistema di raccolta che definire sballato è poco. I commercianti, che arrivano a pagare anche 15.000 o 20.000 euro l’anno di Tari, non hanno una raccolta giornaliera né dell’umido né della plastica. Sono costretti a tenersi la spazzatura dentro ai locali, senza contenitori adeguati. È un dramma: tasse altissime e servizi inesistenti».
Ghiozzi ricorda anche le promesse fatte da Regione e Reti Ambienti riguardo a nuovi impianti:
«Si diceva che a Peccioli sarebbe sorto un ossicombustore in grado di sostituire l’inceneritore di Livorno. Siamo al 2025 e non ce n’è nemmeno l’ombra. È stato tanto annunciato e sponsorizzato, ma nei fatti non esiste. Questo significa prendere in giro i cittadini e tartassarli ancora di più».
E non è tutto. Anche sul fronte del riciclo dell’umido le promesse sarebbero rimaste lettera morta: «A Livorno era previsto un impianto dedicato al trattamento dell’umido, ma di questo progetto non esiste traccia. Nulla è stato realizzato».
Per Ghiozzi la conclusione è chiara: «La chiusura del termovalorizzatore ha creato un danno enorme ai cittadini livornesi. La Regione non ha mantenuto le promesse e oggi i cittadini si trovano a pagare il conto più salato, con una Tari insostenibile e un servizio scadente. La Lega si oppone a questa gestione fallimentare e continuerà a denunciare queste scelte scellerate».