Livorno, il consigliere Morini: “Stop alla pubblicità fossile, serve coerenza tra parole e azioni sull’ambiente”
Livorno 16 ottobre 2025 Livorno, il consigliere Morini: “Stop alla pubblicità fossile, serve coerenza tra parole e azioni sull’ambiente”
Il consigliere Morini: “Stop alla pubblicità fossile. Non possiamo parlare di ambiente e poi promuovere modelli di vita climalteranti”
Un’iniziativa che guarda al futuro, ma soprattutto alla coerenza tra ciò che si dice e ciò che si promuove. È questo lo spirito con cui il consigliere comunale Andrea Morini (Gruppo Misto) ha illustrato la mozione che sarà presentata in Consiglio comunale insieme ai colleghi Panciatici, Sorgente, Belaise ed Esposito, intitolata “Stop pubblicità fossile”.
La proposta chiede di vietare la pubblicità pubblica di prodotti e servizi legati a stili di vita che contribuiscono al cambiamento climatico, come i motori endotermici, il trasporto aereo, le navi da crociera e in generale tutte le attività considerate “altamente climalteranti”.
“È un’iniziativa – spiega Morini – che ha già trovato applicazione in oltre trenta città del mondo, a partire da L’Aia, e in Italia ha già raccolto l’adesione di città come Firenze e Genova. Si tratta di un passo concreto per sostenere davvero le politiche ambientali, prendendo spunto anche dalle conclusioni del COP28.”
La mozione, se approvata, impegnerebbe il Comune di Livorno a non autorizzare affissioni o messaggi pubblicitari sulla pubblica via che promuovano prodotti o servizi legati alle fonti fossili o ai trasporti inquinanti, ma anche a farsi portavoce di questa linea all’interno delle proprie partecipate e in tutti gli ambiti istituzionali di competenza.
“È chiaro – aggiunge Morini – che non si tratta di una crociata contro un singolo settore, ma di un atto di responsabilità verso l’ambiente e verso la salute dei cittadini. Se vogliamo promuovere una cultura sostenibile, dobbiamo cominciare dal modo in cui comunichiamo e da ciò che scegliamo di mostrare negli spazi pubblici.”
Una proposta che mira quindi non solo a ridurre la presenza di messaggi pubblicitari legati alle fonti fossili, ma anche a stimolare una riflessione collettiva su come le scelte di consumo e comunicazione possano incidere concretamente sul futuro ambientale delle città.