Truffa da 1milione di euro ai danni di tre vittime, arrestate due persone
Livorno 14 novembre 2025 Truffa da 1milione di euro ai danni di tre vittime, arrestate due persone
La Polizia di Stato di Livorno nei giorni scorsi, al termine di una complessa attività investigativa, ha tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza disposta dal Gip presso il Tribunale di Livorno, su richiesta della locale Procura, due persone, rispettivamente di anni 31 e 54, ritenute i presunti autori di truffe immobiliari ai danni di tre vittime che, dopo essere state raggirate, hanno loro elargito nel complesso una somma di oltre un milione di euro. Indagate in stato di libertà anche quattro persone.
Nel mese di ottobre dello scorso anno, il personale della Squadra Mobile della Questura di Livorno aveva avviato specifiche indagini a seguito della denuncia formalizzata da due cittadini italiani residenti a Cecina, vittime di una presunta truffa operata da sedicenti intermediari immobiliari che, dopo aver guadagnato la loro fiducia con artifizi e raggiri, prospettando loro l’acquisto di immobili di prestigio in aste giudiziarie, li avrebbero indotti a versare cospicue somme di denaro in contanti o tramite bonifici bancari, a titolo di acconti, caparre o diritti di registrazione di tali immobili.
I malcapitati, non ottenendo alcun riscontro dopo il versamento delle somme, avevano preso contezza del fatto che, sebbene le procedure immobiliari di interesse si fossero già concluse regolarmente, i loro nominativi ed il loro denaro non erano in alcun modo stati censiti, né, tantomeno, risultavano agli atti di tali procedure esecutive. Da quel momento, resisi conto di essere stati vittime di un raggiro, si erano rivolti alla Polizia di Stato.
Truffa da 1milione di euro ai danni di tre vittime, arrestate due persone
Gli investigatori della Squadra Mobile iniziavano così un’accurata attività investigativa, supportata da accertamenti bancari ed approfondite analisi dei flussi di denaro, anche a carattere extranazionale, scoprendo che i due soggetti avrebbero impiegato le centinaia di migliaia di euro fraudolentemente ottenute, in operazioni fiscali ed economiche di vario genere, spesso supportate anche da fatture false, nonché in acquisti di autovetture di lusso poi rivendute a prezzo ribassato: motivo per cui i medesimi sono altresì indagati per il reato di riciclaggio.
A fronte dei riscontri emersi nel corso delle prime indagini, il pubblico ministero aveva quindi delegato alla polizia giudiziaria le perquisizioni domiciliari nei confronti dei due sospettati: perquisizioni in occasione delle quali gli agenti della Mobile, supportati nella circostanza dal personale del Commissariato di Piombino, avevano posto sotto sequestro importante documentazione fiscale e bancaria, nonché supporti informatici e apparecchiature telefoniche. Grazie alle copie forensi di queste ultime, ed all’attenta analisi delle stesse svolta dagli investigatori, emergevano ulteriori indizi di reità a suffragio dell’iniziale ipotesi investigativa, cui seguiva il sequestro preventivo di due delle autovetture acquistate coi soldi provento delle truffe, e la scoperta di una ulteriore vittima dei descritti raggiri, la terza.
Il 31 ottobre scorso, a Piombino, gli agenti della Squadra Mobile, coadiuvati dai colleghi di quel Commissariato, sottoponevano agli arresti domiciliari, con l’applicazione del dispositivo di controllo elettronico, i due indagati, deferendone in stato di libertà altri quattro, anch’essi indiziati di far parte del medesimo sodalizio criminoso, pur se con posizioni più defilate.
