Ambiente 20 Novembre 2017

Rifiuti, Politica e sindacati chiedono una gestione totalmente pubblica

A seguito della riunione dell’Ato – non valida per l’assenza dei sindaci – e la dichiarazione di Rossi, si aprono nuovi spiragli per una piena gestione pubblica, senza soci privati, seppur minoritari. In queste ore sono giunte le posizioni di Sinistra Italiana e Cgil, le quali auspicano un cambio di direzione. Quelle che seguono sono le loro note ufficiali.

Sinistra Italiana: “Ato Costa Toscana, la gestione del ciclo dei rifiuti deve essere totalmente pubblica, basta regali ai privati”

“Le solite sceneggiate del PD non ci convincono. Vogliamo vedere i fatti, cioè vere e proprie azioni di cambiamento, altrimenti sarà di nuovo chiaro ai cittadini che dietro i proclami si trova la solita guerra di interessi sulla gestione del potere. Intanto Reti Ambiente non opera e l’Autorità d’Ambito ha passato gli anni tra assemblee dei sindaci deserte e gare annullate. La linea politica del PD regionale è stata fino a ieri totalmente favorevole all’individuazione di un socio operativo con procedura ad evidenza pubblica dove si prevedevano patti parasociali che garantivano allo stesso piena e incontrastata operatività. Poi, in un battibaleno, si aprirebbe lo scenario tutto pubblico per il bene dei cittadini. Per ora sono solo chiacchiere: il Partito Democratico si manifesti con atti concreti proponga e sostenga la delibera in Assemblea Ato Toscana Costa, di affidamento in house a Reti Ambiente, composta da tutte le società pubbliche conferite e ne imponga l’operatività entro il 2018, uscendo da questa impasse che danneggia tutto il sistema”. A dirlo in una nota sono i coordinatori regionali di Sinistra Italiana Daniela Lastri e Marco Sabatini che intervengono sull’ipotesi di commissariamento dell’Ato Toscana Costa paventata dal governatore Enrico Rossi dopo che 17 sindaci del Partito Democratico hanno fatto saltare l’assemblea.

La gestione del ciclo dei rifiuti non può essere un business, è un servizio essenziale che deve garantire benefici ai cittadini dal punto di vista ambientale ed economico. Restiamo convinti che sia necessario il controllo pubblico e atti concreti che tendano generalmente al raggiungimento della totale partecipazione pubblica. Certo – aggiungono Lastri e Sabatini – che oltre allo scontro interno del Pd è quantomeno curiosa la posizione del Movimento 5 Stelle: da un lato vogliono mantenere pubblici i servizi di spazzamento strade e raccolta della spazzatura, dall’altro vogliono che i privati siano detentori degli impianti di smaltimento ovvero proprio dove si concentrano gli investimenti le strategie del ciclo integrato dei rifiuti; una scelta poco lungimirante e lontana dalle esigenze dei cittadini. Noi proponiamo invece una strategia lineare che produca raccolte e impianti di valorizzazione delle matrici differenziate, ad alto livello di innovazione tecnologica e valore occupazionale, per avviare una riduzione drastica dei conferimenti nelle discariche e nei termovalorizzatori”.


CGIL:

“Quella che è un’occasione di rilancio occupazionale ed economico dell’Area Costa rischia di esaurirsi in una stucchevole e inconcludente diatriba.

I Servizi Pubblici Locali, lo dice la parola stessa, sono servizi, ma soprattutto Pubblici, e non devono essere considerati né mercato e neppure assoggettati al profitto privato.

Da anni, sino ad arrivare agli ultimi giorni, assistiamo a una discussione che francamente ci meraviglia, perché rischia di smarrire completamente la visione politica e strategica sul ciclo dei rifiuti solidi urbani.

La CGIL di Livorno è convinta che le economie di scala sono importanti, e i processi aggregativi non più rinviabili, la cosa che però non accettiamo è la “resa” della politica, l’ammissione d’inadeguatezza che si cela dietro la delega al soggetto privato della governance dei servizi pubblici, contrarietà che si amplifica nei settori nei quali gli investimenti e le tariffe sono di fatto decise nei Piani di ambito o nelle aziende d’Area Vasta, ricordando che la gestione del ciclo dei rifiuti è servizio pubblico essenziale ed erogabile in regime di monopolio.

Pertanto, se gli investimenti e le tariffe devono essere determinate nell’esclusivo interesse dei cittadini e dei lavoratori, che senso ha la privatizzazione dei servizi? Anche perché dove questo è avvenuto non abbiamo assistito ad interventi con mezzi propri da parte dei privati, ma solamente a ricorsi a mutui o a Project Finacing sugli investimenti, con conseguente scarico dei costi sulle tariffe o sui diritti dei lavoratori, con un aggravante in più ovvero che il pubblico che delega al privato la gestione, pur detenendo la maggioranza delle quote, in caso di crisi aziendale è costretto a intervenire o ricapitalizzando o aumentando le tariffe, e chi paga è sempre l’utenza insieme ai lavoratori.

Per queste ragioni chiediamo che la Politica, attraverso chi ha la responsabilità di governare, che secondo noi è perfettamente in grado di gestire i servizi pubblici, di affidare la gestione del servizio a un azienda interamente pubblica, che si creino le condizioni per un politica industriale che miri al riciclo e al riuso, perché sul tema dell’economia circolare, la tutela ambientale ci sono cospicui finanziamenti europei, che potrebbero dare davvero una risposta occupazione e di qualità della vita migliore per un Area quella della Costa colpita gravemente dalla crisi”.

 

Per la CGIL Livorno                 Per la Funzione Pubblica CGIL Livorno

Il segretario generale                 Il segretario generale

Fabrizio Zannotti                       Giovanni Golino