Aree pubbliche 22 Dicembre 2017

Bacini di Carenaggio, Parlano CISL e UIL

Il punto sulla situazione da parte di Christian Lubrano (Fim Cisl) e Franco Rossi (Uilm)

Quando verrà rimossa la nave Urania dal bacino galleggiante? Quando riprenderà la gara per l’assegnazione del complesso bacini (galleggiante, muratura e banchina)? C’è una reale percezione dell’emergenza lavorativa e dell’importanza che possono avere i posti di lavoro legati alle riparazioni navali? Le dichiarazioni in questi mesi sono state molte, ma di date precise e di provvedimenti firmati sinora non ve ne è stata alcuna traccia.

LivornoPress ha sentito le forze sindacali: Christian Lubrano (Fim Cisl) e Franco Rossi (Uilm).

Christian Lubrano (Fim Cisl) ricorda come “Il comparto sia bloccato da anni ed è prioritario che chi di dovere si attivi per sbloccare la situazione“. “Non si riesce a sapere nulla e quel che sappiamo ci arriva solo in via non ufficiale”. Lubrano pone attenzione ai tempi e alla questione lavoro: “Ammesso che tolgano il relitto della nave Urania in tempi accettabili, bisogna calcolare che ci sono dei tempi tecnici per la riparazione del bacino galleggiante” e poi (sebbene il tema che segue non rientri nel capitolo riparazioni navali per via della sua transitorietà, ndr) , fa presente la scadenza di aprile 2018: “Per quella data il cantiere Azimut Benetti deve mettere in mare uno degli yacht e per farlo ha necessità che il relitto della nave Urania sia rimosso, pena il rischio di pagare delle penali che si potrebbero ripercuotere sul cantiere stesso”. “La situazione lavorativa è già grave e non possiamo permetterci di perdere altri posti di lavoro”.

Franco Rossi (Uilm) ripercorre in breve come siamo arrivati alla condizione attuale: “I bacini hanno lavorato fino al 2003 e poi sono stati abbandonati. Qualcuno diceva che erano incompatibili con gli yacht. Questa situazione è andata avanti per degli anni. Con la crisi economica che ha flagellato e flagella ancora Livorno c’è bisogno di un cambio netto di direzione. E’ necessario superare visioni economiche che fino ad oggi hanno frenato i bacini, creando un ostacolo oggettivo”. “Viviamo in una situazione occupazionale disperata e bisogna operare tutti insieme per portare lavoro – prosegue il sindacalista della UIL – I bacini sono l’occasione per dare occupazione a molte persone; c’è chi prevede anche 200 posti in più. Il numero finale dipenderà dalla capacità imprenditoriale di chi acquisisce i bacini“. “Il relitto della nave Urania, nel cui incidente ha perso la vita un lavoratore, è ancora là. Quali sono le ragioni che ancora non consentono uno sblocco della gara? Sembra che il CTU del Tribunale non abbia ancora consegnato la relazione che consentirebbe al giudice di andare a sentenza nella causa civile. Il nostro auspicio è che questo blocco venga superato, anche perché una volta terminata la gara di assegnazione ci vorrà del tempo ad inserire tutti i lavoratori nel processo delle riparazioni navali”. Aldilà del discorso riparazioni, la liberazione del bacino galleggiante dal relitto serve anche ad Azimut Benetti perché è tramite esso che possono essere messe in mare le navi il cui assemblaggio è stato terminato.