Ambiente 10 Maggio 2019

Sicurezza in porto e rifiuti, due interrogazioni parlamentari di Fratoianni Sinista Italiana per”la Sinistra”

Interrogazione di Nicola Fratoianni su incidente in porto e situazione dei rifiuti territorio costiere toscano

La Sinistra Italiana Livorno informa dell’avvenuto deposito avvenuto ieri da parte di Nicola Fratoianni in Parlamento di due interrogazioni che hanno in oggetto questo territorio e sono riferiti a temi centrali della campagna elettorale in corso: la mancanza di regole di sicurezza che causano il doloroso fenomeno delle morti bianche e che quasi a cadenza regolare lascia vittime fra i lavoratori marittimi e portuali e la maxi inchiesta per le infiltrazioni mafiose sul traffico illecito di rifiuti pericolosi oggetto di numemrose inchieste del distretto antimafia di Firenze che attualmente coinvolgono due aziende operanti in questa città, a danno della Regione Toscana.

Teniamo a dire che Livorno può diventare una città molto diversa da come appare oggi. Le elezioni amministrative saranno un test molto importante per stabilire quali potrebbero essere le potenzialità di una città ridotta al lumicino che ha bisogno di rialzarsi e ritrovare le sue vocazioni e ricominciare a correre.

Nicola Fratoianni verrà per sostenere la Coalizione Civica nata a sostegno di Marco Cannito Sindaco e per spiegare i contenuti di una campagna elettorale che porterà in Europa un progetto di profondo cambiamento degli equilibri che a oggi condizionano negativamente ogni strategia di sviluppo democratico e partecipato sulle scelte che dall’Europa ricadono senza appello sul nostro Paese e di conseguenza su ciò che anche in questa città viene recepito e attuato in materia di scelte di Governo.

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02806

presentato da

FRATOIANNI Nicola

testo di

Giovedì 2 maggio 2019, seduta n. 169

FRATOIANNI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

il 24 aprile 2019 un operaio di 51 anni ha perso la vita in un incidente sul lavoro nel porto di Livorno;

il lavoratore si trovava a bordo di una nave della compagnia Moby attraccata alla Calata Carrara e secondo una prima ricostruzione della polizia di frontiera, l’uomo, dipendente della Moby stava effettuando delle manovre alla guida di un muletto nel garage della nave, quando si sarebbe mossa parte della struttura di un ponte elevatore che lo avrebbe colpito alla testa;

ancora una volta nel porto di Livorno un uomo ha perso la vita sul proprio posto di lavoro. Appena nel 2018 due lavoratori persero tragicamente la vita nell’incidente al deposito costiero;

in pochi mesi questo è il quarto incidente sul lavoro nei porti toscani;

secondo l’Osservatorio indipendente di Bologna da inizio 2019 i morti sui luoghi di lavoro in Italia sono stati 203;

tali dati dimostrano come la sicurezza sul lavoro sia la vera emergenza di questo Paese e per questo, a parere dell’interrogante, il Governo ha commesso un grave errore, tagliando i fondi contro gli infortuni e per la sicurezza sul lavoro;

rispetto delle norme di sicurezza, prevenzione e diritti dei lavoratori non possono rimanere parole vuote, ma devono diventare impegni concreti;

alla magistratura spetterà il compito di far luce al più presto su quanto è accaduto e di individuare eventuali responsabilità e irrogare tutte le sanzioni del caso, mentre alla politica, a partire dal Governo, spetta il compito di fermare tali stragi con fatti concreti, aumentando i controlli e diffondendo la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Non è più ammissibile che la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori venga considera un costo dalle imprese e non un investimento, un elemento di dignità per le persone che lavorano –:

quali iniziative di competenza il Ministro intenda intraprendere affinché il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro diventi davvero una priorità, tutelando la vita delle lavoratrici e dei lavoratori;

quali strumenti di competenza intenda adottare al fine di tutelare la sicurezza sul lavoro, riducendo al massimo i rischi di infortuni e morti sul lavoro, garantendo il rispetto delle leggi vigenti in tema di sicurezza sul lavoro e investendo maggiormente nelle attività ispettive sulle condizioni di vita nei luoghi di lavoro;

quali iniziative di competenza intenda adottare affinché venga effettuato un maggiore controllo e monitoraggio per verificare gli standard di sicurezza e le condizioni di lavoro a bordo delle navi che transitano nei porti italiani, al fine di garantire maggiore tutela sotto il profilo della sicurezza sul lavoro per il personale marittimo, specialmente in una realtà come il porto nucleare di Livorno.
(4-02806)

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/02806&ramo=CAMERA&leg=18

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02827

presentato da

FRATOIANNI Nicola

testo di10

Martedì 7 maggio 2019, seduta n. 170

FRATOIANNI e MURONI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:

dal quotidiano il Tirreno del 17 aprile 2019 si apprende che la lezione distrettuale antimafia di Firenze, nell’ambito della maxi-inchiesta sul presunto traffico illecito di rifiuti pericolosi che riguarda il centro Italia, avrebbe chiuso le indagini e che 33 sarebbero le persone indagate alle quali si contesta, tra le altre, il traffico illecito di rifiuti pericolosi e la truffa ai danni della regione Toscana;

secondo gli investigatori, si tratterebbe di un imponente traffico illecito di rifiuti che coinvolgerebbe praticamente tutta l’Italia centrale e avrebbe come fulcro due imprese di Livorno;

sempre secondo le ricostruzioni investigative l’articolato sistema dedito al traffico illecito di rifiuti partiva da Cuneo, La Spezia, Chieti, Carrara, Bologna, Prato, per poi raggiungere, attraverso trasportatori consapevoli, Livorno. Qui, attraverso le società Lonzi e Ra.Ri. le sostanze venivano triturate e miscelate abusivamente per essere inviate in discariche non appropriate a ricevere rifiuti pericolosi come la Rea di Rosignano e Rimateria, a Piombino;

i rifiuti venivano accompagnati da falsi certificati e con un codice di provenienza (Cer) modificato, i rifiuti venivano così trasformati da pericolosi a non pericolosi, anche grazie alla complicità di un laboratorio di analisi;

i campionamenti dei rifiuti avvenivano, infatti, con modalità del tutto difformi dai protocolli operativi standard di un laboratorio accreditato, con una tempistica dedicata a tale operazione di prelievo tale da non consentire che il campione da analizzare fosse effettivamente rappresentativo della partita dei rifiuti da smaltire, tanto da produrre campioni artefatti, allo scopo di ottenere risultati conformi alle attese alle aspettative dei gestori dell’impianto;

il risparmio sullo smaltimento sarebbe stato così pari a centinaia di migliaia di euro e la truffa ai danni della regione Toscana sarebbe di 1,5 milioni di euro;

le due discariche Rea di Rosignano e Rimateria di Piombino, attualmente autorizzate solo per il conferimento di rifiuti non pericolosi, sulla base delle indagini svolte, risulterebbero contenere quantità imprecisate di sostanze pericolose, ma nulla è stato fatto per accertare questa circostanza e per verificare se risulti necessario attivare opere di bonifica; anzi, la regione Toscana ha nel febbraio 2019 autorizzato l’ampliamento della discarica Rea di Rosignano per ulteriori 3 milioni di metri cubi di rifiuti non pericolosi e quindi senza aver tenuto nel debito conto tutte quelle misure di sicurezza che caratterizzano i siti di smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi;

se tale ricostruzione fosse confermata, emergerebbe un sistema criminale ben collaudato che si è protratto negli anni, almeno da quando è iniziata l’indagine nel 2015, fino al dicembre del 2017, quando sono scattati arresti e sequestri, in totale violazione e spregio della salute pubblica e di qualsiasi regola e legge;

sempre secondo la procura antimafia di Firenze questo sistema criminale avrebbe trasformato per anni la provincia di Livorno in una «terra dei fuochi» in miniatura –:

quali iniziative di competenza volte al contrasto del traffico e dello smaltimento illecito di rifiuti pericolosi intenda assumere il Governo anche alla luce dei fatti esposti in premessa che sembrerebbero dimostrare ancora una volta l’esistenza di vere e proprie organizzazioni criminali strutturate e ramificate su tutto il territorio nazionale che coinvolgono dirigenti di imprese e titolari delle discariche dedite a tali attività illegali, in totale spregio della salute pubblica e di ogni norma vigente.
(4-02827)

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/02827&ramo=CAMERA&leg=18

Sinistra Italiana – Federazione di Livorno

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