Romiti in visita alla Casa circondariale delle Sughere

Visita alla casa circondariale di Livorno per Andrea Romiti che oggi, insieme all’On. Manfredi
Potenti, alla coordinatrice della Lega Costanza Vaccaro e alla responsabile della
Comunicazione provinciale della Lega Aurora Potenti, ha voluto testimoniare vicinanza agli
uomini e alle donne della Polizia Penitenziaria e ai loro sindacati. “Dopo i ripetuti episodi di
aggressioni e violenze avvenute all’interno de Le Sughere ai danni degli agenti di polizia
penitenziaria per mano dei detenuti – dice il candidato del centrodestra – siamo venuti a
esprimere la nostra solidarietà a chi in carcere soffre di più, cioè chi ci lavora. Basta con il
falso buonismo verso i detenuti di chi ha governato questa città, noi vogliamo stare vicini agli
italiani onesti che lavorano e pagano le tasse. Ai detenuti ci pensa lo Stato, noi pensiamo a
chi in carcere ci lavora, spesso in condizioni difficilissime come a Livorno”.
“Ci sarebbe piaciuto – ha aggiunto Romiti riferendosi alla questione del garante dei detenuti –
che il sindaco Nogarin in questi cinque anni si fosse battuto per garantire le condizioni di
lavoro adeguate, i diritti e la dignità degli agenti che operano all’interno del penitenziario di
Livorno; purtroppo invece nel carcere la situazione strutturale e di sicurezza è disastrosa e ci
sono forti rischi quotidiani per la salute e l'incolumità di chi vi opera. Oggi siamo qui per
ascoltare i lavoratori: occorre muoversi davvero per risolvere le annose problematiche che
né il Pd né i 5 Stelle hanno mai voluto realmente affrontare se non a chiacchiere”.
L'onorevole Potenti, anche in qualità di Membro della II Commissione Giustizia della Camera
dei Deputati, ha voluto aggiungere quanto appreso direttamente a seguito della conferma
avuta, dal Capo dell' Amministrazione Penitenziaria Dott. Basentini, in merito alla
ristrutturazione dei primi due piani della palazzina interna al carcere (attualmente in disuso)
che saranno destinati al personale che, ad oggi, viene
allocato in strutture offerte sia dalla Diocesi che da altri e la cui fruizione risulta, spesso,
estremamente onerosa per il personale stesso che si deve far carico dei costi di detti alloggi.