Cronaca 14 Aprile 2017

Vertenza Grandi Molini Italiani: l’azienda lascia il tavolo.

I sindacati dal Prefetto iniziano le procedure per lo sciopero generale.

Vertenza Grandi Molini Italiani:

L’azienda lascia il tavolo.

I sindacati dal Prefetto iniziano le procedure per lo sciopero generale.

Si è tenuto l’incontro per la vertenza Grandi Molini e, nonostante la richiesta congiunta di Sindacati e Istituzioni di differire la procedura, l’azienda ha confermato i licenziamenti e abbandonato il tavolo.

17 licenziamenti subito e 13 da discutere al Mise, al tavolo previsto per discutere della vertenza il 20 aprile, questa la proposta con cui i rappresentanti di Grandi Molini che i sindacati hanno rispedito al mittente ma, ancora prima della stesura del verbale d’incontro, l’azienda ha lasciato il tavolo.

Palpabile la disperazione tra i lavoratori a cui il segretario generale della Flai Cgil Livorno, Michele Rossi, ha dovuto annunciare l’ennesima chiusura da parte dell’azienda “Siamo al capolinea – ha esordito Rossi – e se questa situazione dovesse perdurare la nostra posizione sarà ferma: l’Autorità Portuale non deve avviare le procedure per il rifacimento della banchina”.

Nel pomeriggio, poi, i sindacati si sono recati dal Prefetto di Livorno per informare i rappresentanti del Governo dell’atteggiamento sprezzante dell’azienda.

“Non abbiamo mai registrato un atteggiamento del genere da parte di un’azienda – sottolineano le segreterie confederali Cgil, Cisl e Uil del territorio  – uno schiaffo alle Istituzioni, al Governo, e ai lavoratori, perciò abbiamo chiesto al Prefetto di aprire le procedure per la proclamazione dello sciopero generale”.

Da tempo i sindacati denunciano una situazione sociale esplosiva sul territorio, che va acutizzandosi di giorno in giorno, aggravata dalle crisi già in corso, GMI, Aferpi e UniCoop, e da quelle ventilate “Molte sono le situazioni critiche- concludono i sindacati- e altre se ne apriranno presto, non possiamo che rispondere con un’azione forte, soprattutto dopo che un’azienda si rifiuta categoricamente di utilizzare gli strumenti a disposizione per le aree di crisi complessa come le mostre, un comportamento irresponsabile e assolutamente irrispettoso”.