Cronaca 23 Gennaio 2020

Livorno si ritira dalla corsa per capitale della cultura 2021

"Lavoreremo per candidarci nel 2022, oggi non siamo pronti"

Livorno 23 gennaio 2020 – Ritirata la candidatura 2021 a Capitale Italiana della Cultura, a comunicarlo è stato il sindaco di Livorno Luca Salvetti in una conferenza stampa tenutasi questa mattina a polazzo comunale.

“Bisogna fare un passo in dietro per per essere pronti in futuro”, Livorno si presentera come candidata a città per la cultura per il prossimo 2022, oggi non siamo pronti”

“Alla base di questa decisione, il tempo perso per la campagna elettorale e quello dedicato alla mostra di Modigliani. Meglio rinunciare che presentare un programma zoppo, contina Salvetti lavoreremo per presentare un ricco programma alla prossima candidatura, per me la mostra dedicata a Modigliani è solo l’inizio di un percorso volto, alla riscoperta e valorizzazione di tutte quelle identità e tradizioni che da sempre hanno contraddistinto Livorno”

 

LA CANDIDATURA DI LIVORNO A CAPITALE DELLA CULTURA POSTICIPATA DI 12 MESI

Un atto di buon senso, dichiarano Sindaco e Assessore alla Cultura, per preparare con cura la candidatura per il 2022

L’Amministrazione Comunale ha deciso di posticipare la candidatura di Livorno Capitale della Cultura. Ieri pomeriggio, al termine di una riunione in Regione alla quale erano state invitate le quattro città toscane che hanno presentato la propria candidatura (Livorno, Pisa, Volterra, Arezzo), si è deciso di posticipare questo grande impegno all’anno successivo, cominciando però da subito il lavoro capillare per presentarsi al meglio alla prossima sfida .

“Un Amministratore e una Amministrazione” ha chiarito il sindaco Luca Salvetti “devono essere in grado di sapere scegliere il momento giusto per fare le cose. Noi crediamo nella cultura e lo abbiamo ampiamente dimostrato con l’allestimento della mostra dedicata a Modigliani e agli artisti di Montparnasse, ma siamo convinti che determinate scelte debbano essere fatte con cura e attenzione e si deve anche avere il coraggio di spostarle nel tempo, al momento giusto. I sindaci delle città che sono state capitali della cultura mi hanno detto che il Sindaco gioca un ruolo importante per la promozione a livello nazionale.

Livorno è una città capace di accogliere e integrare, qui si sono realizzate le Leggi Livornine, non è mai esistito un ghetto e si è dato i natali a personaggi illustri del mondo artistico e politico internazionale. Questa è la nostra identità e la nostra collocazione culturale che sarà la base della corsa che affronteremo”.

“La candidatura a Capitale della Cultura” ha aggiunto l’assessore alla cultura Simone Lenzi “ è un’azione che si fa nell’interesse della città. C’è un’Amministrazione che la promuove, unitamente ad un percorso condiviso con la città . Ma l’idea giusta della candidatura ha risentito delle elezioni ammnistrative, essendo nata a cavallo tra un’Amministrazione che stava finendo il suo mandato e una nuova che si stava insediando. Proprio per questo il lavoro che da domani dovrà partire, non è stato fatto al momento opportuno. Durante il percorso sarà necessario coinvolgere stakholders ed economie importanti, perchè non basteranno i 500 mila euro trovati nelle pieghe del bilancio, non sono quelle le economie che servono. Dobbiamo mettere insieme economie più importanti e molti soggetti disposti ad un lavoro condiviso tra attori culturali ed economici. Proprio per questo “ ha continuato l’Assessore “ dobbiamo prenderci 12 mesi di tempo per mettere in piedi la candidatura e da buoni livornesi, per indole e per orgoglio, vogliamo vincere. Una scelta, la nostra, frutto del buon senso.

E’ necessario stabilire, a questo punto, i criteri per far diventare una città Capitale della Cultura e sono : bontà del progetto; mobilitazione del territorio e individuazione di un’opera singola. Il punto di partenza sono Modigliani e il numero zero del Festival Mascagnano che si farà in estate. La direzione verso cui si va è tracciata.”