Cecina e consiglio Comunale: Tenerini (FI): “La Giunta di Lippi sotto scacco dalla sua stessa (ex?) maggioranza”
"Rinviato sine die il voto sulle nostre mozioni urgenti"
Cecina (Livorno) 26 febbraio 2020 – Tenerini (FI): “Come avevamo denunciato qualche giorno fa, l’uscita di Lippi dal PD porterà alla paralisi politica e istituzionale del Comune.
Oggi, alla prima seduta Consiliare post “cambio casacca” del Sindaco, la conferma di quanto la nostra denuncia fosse attuale, non lascia alcun dubbio.
Il Consiglio Comunale odierno è iniziato con un ritardo abissale, senza che le opposizioni abbiano ricevuto alcuna preventiva giustificazione istituzionale, ma solo motivazioni molto approssimative, arrancate dal Sindaco solo nel momento in cui ha dovuto rinviare la seduta, per mancanza del numero legale; dopo altre vicissitudini al limite del surreale, infatti, i “suoi” Consiglieri (ex?) di area PD, apertamente in conflitto con Lippi “da separati in casa”, hanno abbandonato l’aula boicottando il voto su decisioni urgenti per la collettività, una delle quali assolutamente improrogabile.
Sono costernata per l’atteggiamento irresponsabile della oramai più che zoppicante maggioranza, che dovrebbe governare Cecina (non si sa come) per altri 4 anni e mezzo.
Il PD fa mancare il numero legale e di fatto sono stati annullati tutti i nostri sforzi per far approvare le nostre 3 mozioni oggi all’ODG, sul problema droga, sugli eco-compattatori, sul Giudice di Pace, e una delibera urgente e necessaria per procedere alla chiusura di un atto notarile privato per consentire investimenti importanti sul territorio.
Cecina e consiglio Comunale: Tenerini (FI): "La Giunta di Lippi sotto scacco dalla sua stessa (ex?) maggioranza""Rinviato sine die il voto sulle nostre mozioni urgenti"
Gepostet von Livorno Press am Mittwoch, 26. Februar 2020
Le scene al limite del paradossale a cui abbiamo dovuto assistere noi consiglieri di minoranza, hanno dell’incredibile, perché (chiedo scusa della metafora teatrale un po’ forte ma molto calzante) molto più vicine ad una lite tra “parenti serpenti” che devono dividersi l’eredità del defunto ancora caldo (la maggioranza è di fatto morta oggi) piuttosto che un confronto serio, seppur duro, sulle tematiche politiche e sociali che Cecina sta aspettando con urgenza e che, alla luce di quanto accaduto oggi, forse non verranno mai discusse né approvate.