I bacini, presto e bene
Le valutazioni di Renato Rocchi per sveltire la Gara Bacini sono dettate da intento costruttivo e onesto. Altrettanto onestamente penso che revocare la gara in corso infilerebbe la gestione dei Bacini nelle nebbie del “forse o del mai” favorendo un opaco status quo eternamente temporaneo e concorrenti della città. La decisione strategica di rimettere in moto nell’attuale compendio una attività di riparazioni navalmeccaniche che produca reddito e lavoro non deve ripartire daccapo.
La posizione delle forze politiche ( Mozione Consiglio Regionale 634 del 16/01/17) è chiara. La Autorità portuale saprà individuare con i supporti utili, compreso ANAC, la strada per chiudere la gara “presto e bene” ovvero presumibilmente entro il 2017 la riparazione del bacino galleggiante ed entro giugno 2018 l’esame. delle offerte della gara Compendio.
Il nodo è rimettere in efficienza il bacino galleggiante danneggiato sotto la custodia/gestione di Azimut-Benetti.
Ci sono cose concrete da fare:
- Verificare (ne parla anche Roffi) la fattibilità giuridica di porre la riparazione in capo all’aggiudicatario della gara salvo rivalsa sul responsabile del danno. Non cambierebbe la sostanza della gara e non sarebbe inquinata la par condicio tra i concorrenti.
- Poiché la responsabilità del danno provocato, quantomeno per culpa in vigilando, non è opinabile, si chieda/pretenda dal responsabile la restituzione del bacino danneggiato nella piena funzionalità quo ante in tempi certi e condizioni non trattabili
Se ci fossero azioni o intenzioni di perseguire liti temerarie che ostacolano la esecuzione di un atto pubblico (la gara) la Autorità Portuale eserciti gli strumenti di persuasione o legali in suo possesso per impedire contenziosi artificiosi.
Nel frattempo i contendenti potrebbero di fronte alla AP e senza interferire nella gara
- Dichiarare la propria rinuncia ad atti di rivalsa post gara non ingolfando la giustizia amministrativa di carte spesso puramente ostative di interessi pubblici (realizzare opere)
- Impegnarsi ad applicare nei piani industriali la Delibera GRT 123/2016 sul reimpiego di disoccupati livornesi stante le condizioni di area di crisi
- Garantirsi reciprocamente spazi di agibilità produttiva che non sono in conflitto.
Mentre la città e le Istituzioni devono vigilare, occorre che la Autorità Portuale eserciti le proprie prerogative con responsabilità e consapevolezza delle esigenze pubbliche di reddito e lavoro troppo a lungo disattese.
Dai concorrenti alla gara che ci leggono gradiremmo un parere appropriato.
28/04/17 Sergio Landi (Vertenza Livorno)