Home 8 Maggio 2017

De Divitis minacciato da stranieri: “via le famiglie occupanti la struttura della Stazione o ti rompiamo le ossa.”

In 8 con spranghe e bastoni fanno pervenire la minaccia a De Divitis. Quali interessi dietro la struttura?

In vero stile mafioso è pervenuta ad Angelo De Divitis una minaccia da parte di un gruppo di 8 ignoti, tutti di origine straniera.

Le 5 famiglie occupanti il primo piano della struttura alla Stazione sopra alle poste devono lasciare subito, non possono restare li. Questo è il messaggio fatto pervenire ad Angelo De Divitis in qualità di rappresentante delle 15 persone (tra cui minori) presenti nella struttura.

Il fatto è accaduto la mattina del giorno 6 maggio 2017, ma solo ora è stato reso noto dopo la denuncia contro ignoti presentata dallo stesso Angelo ai carabinieri.

Intorno alle 06,20 del 6 maggio, mentre il fratello di De Divitis conduceva il suo automezzo, all’altezza dei Grandi Molini, veniva superato da un’auto che lo bloccava, mentre da dietro un altra autovettura lo bloccava impedendogli qualsiasi fuga. Delle due vetture una era una punto nera.

Sono uscite delle persone dalle due autovetture, era in 8 e brandeggiando delle spranghe e dei bastoni si sono avvicinati al fratello di Angelo Dedivitis con fare molto minaccioso.

Avvicinatesi uno di loro ha detto: “riferisci a tuo fratello Angelo di sbattere fuori quelle persone (riferendosi agli occupanti della struttura alla stazione) o gli rompiamo le ossa”.

Angelo De Divitis da noi intervistato fa notare lo stile di queste persone, di come inviino messaggi intimidatori, stile mafioso. E’ molto preoccupato perchè queste persone e chi sta dietro a loro, conosce bene anche la sua famiglia e si pone degli interrogativi su cosa possa esse legato alla struttura.

“Quando la struttura è stata occupata, racconta Angelo, le famiglie non hanno sfondato porte era già tutto aperto”. “Questo mi fa pensare che qualcheduno la stesse utilizzando per qualche cosa”.

L’accesso alla struttura occupata  da su una scala al piano terra vi è una porta di ferro chiusa che è delle Poste Italiane, poi la scalinata porta ad altri tre piani. Le famiglie hanno occupato solo il primo piano, gli altri due non sono stati toccati e sono sempre vuoti.

Dall’ingresso alla struttura come riferito prima si accede ad una porta delle poste, forse erano proprio le poste nel mirino di queste persone che ora non possono più agire indisturbate?

La zona di notte  è pericolosa tra spaccio e prostituzione, è possibile che quella struttura sia nei piani di chi gestisce la prostituzione o di chi data la particolare vicinanza alla rete ferroviaria la vuole sfruttare per traffici illeciti?

Queste tutte le domande di Angelo De Divitis a quello che potrebbe esserci dietro alle minacce ricevute.

Una cosa, ci tiene a dirla Angelo, queste famiglie hanno occupato abusivamente una struttura, ma viste le minacce di stile mafioso, in un certo senso dobbiamo ringraziarle, inconsapevolmente hanno rovinato dei piani “malavitosi”, vorrei che queste persone fossero “protette”, ci sono anche minori di cui due con la legge 104.

Intanto fuori dalla porta di ingresso alla struttura vi è h24 una pattuglia della vigilanza privata che controlla che nessun altro entri nella struttura. Sono stati messi li per altri motivi, ma fanno dormire più tranquille queste persone.

La denuncia di De Divitis ( clicca per ingrandire)

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