Abbattimento alberi in periodo di nidificazione e stombamento Rio Maggiore, l’intervento della Lipu
Le foto degli alberi abbattuti in periodo di nidificazione
Livorno 9 luglio 2022 – Stombamento Rio Maggiore, abbattuti alberi in periodo di nidificazione, la denuncia della Lipu
“Mentre la nidificazione degli uccelli è ancora in corso (i nidi sono protetti dalla legge nazionale 157/92 e da quella regionale Toscana 30/2015), sono partiti i lavori di “stombamento” del Rio Maggiore, tra lo stadio e via Toti.
Le prime operazioni stanno prevedendo l’abbattimento degli alberi e di altra vegetazione che era presente nei giardini dei palazzi che si affacciano in quest’area.
Si possono già vedere enormi cumuli di tronchi tagliati, in particolar modo pini e lecci.
Dispiace che, mentre in questi giorni a un convegno regionale organizzato dalle istituzioni si parlava proprio del valore del verde urbano per il miglioramento della salute dei cittadini; i progetti che comportano l’abbattimento degli alberi non si fermano, neppure a Livorno.
Non possiamo più accettare che il nostro territorio possa perdere irrimediabilmente aree verdi ricche di siepi e alberi secolari che rappresentano una risorsa imprescindibile nelle nostre città altamente inquinate e surriscaldate dalle altissime temperature estive.
In tal senso, ricordiamo che un albero maturo di pino domestico (Pinus pinea) rimuove ogni anno 492 grammi di ozono (O3), 176 grammi di biossido di azoto (NO2) e 21 grammi di polveri sottili (PM2,5), che sono inquinanti molto pericolosi per i nostri polmoni.
Inoltre, ogni albero può intercettare 0,9 m3 di acqua all’anno, producendo 73,6 kg di ossigeno e sequestrando 101 kg di CO2 mediante la fotosintesi clorofilliana.
Il valore ornamentale di ogni pianta può essere calcolato in 8600 euro.
Quindi, la perdita di servizi ecosistemici in operazioni del genere è notevole
Dispiace ancor di più che non vengano rispettate le prescrizioni del regolamento comunale del verde pubblico e privato, che chiedono di posticipare dopo la fine di luglio eventuali interventi di taglio delle piante, proprio per non interferire con la riproduzione dell’avifauna.
Se lo stombamento dei corsi d’acqua può avere un senso in generale, e la gestione adeguata dei corsi d’acqua è opportuna anche per ragioni di sicurezza idraulica (pur dovendo integrare la tutela degli ambienti fluviali); poco si comprende l’utilità dell’intervento in questo contesto, considerando che riteniamo difficile risolvere il problema del “tappo finale” dello sbocco a mare del Rio Maggiore.
Avrà quindi valso la pena sacrificare questo patrimonio ecologico e naturalistico?
Purtroppo dopo tanti anni di denunce e segnalazioni continuiamo ancora ad attendere una seria e lungimirante politica di salvaguardia di un ambiente sempre più fragile e compromesso dalla cementificazione che avanza”.