AC Livorno sui dissuasori: “da soluzione a pericoloso problema”
“Il caso esemplare dell’incidente mortale contro i blocchi di cemento che costeggiano la Darsena Vecchia
Bisogna sempre tenere a mente la regola aurea secondo la quale gli ostacoli artificiali, di qualsiasi tipo essi siano, rimangono innegabilmente dei pericoli oggettivi per la circolazione sicura. La cronaca nera locale purtroppo ammonisce a riguardo: l’incidente mortale occorso all’altezza di Piazza del Pamiglione nel maggio del 2017, quando la vittima è stata una scooterista caduta contro i blocchi di cemento discontinui posti lungo il bordo della strada (e malgrado questo tragico precedente, ancora oggi presenti).
Silvia Bonistalli ha difatti perso la vita scivolando probabilmente a causa dell’asfalto bagnato mentre procedeva in direzione sud in sella al proprio scooter. Una tragedia che l’ha vista andare a sbattere con violenza contro uno dei blocchi di cemento armato che separano la carreggiata dalla banchina della Darsena Vecchia. Tutto ciò nonostante la sfortunata centaura indossasse regolarmente il casco allacciato a protezione del cranio.
I dissuasori, che si presume vengano almeno posti in opera previa ordinanza dell’ente proprietario della strada come prescritto dall’ ex art. 160 Dpr 16/12/92 n.495 e succ.mod. e art.42 c.d.s, vengono definiti nel dettaglio dalla normativa vigente. Secondo lo stesso Decreto del Presidente della Repubblica, che al tema riserva un intero articolo (il numero 180, a riprova che lo stesso Legislatore considera l’argomento d’incredibile delicatezza e importanza) dovrebbero perciò essere visibili nell’arco delle 24 ore e in tutte le condizioni climatiche. Tutto ciò considerando che possono essere costruiti con materiali diversi (nell’eventualità, anche in plastica cedibile) ma che non devono mai e poi mai creare a loro volta pericoli all’utenza.
Nel tratto stradale sopra menzionato invece, il rischio di urto con la lunga serie d’impedimenti scarsamente visibili è molto alto. L’Ente si chiede: chi ha fornito il permesso e quali disposizioni tecniche e progettuali sono state impartite al tempo per il posizionamento dei blocchi sopra menzionati, che tra l’altro sembrerebbero riportare il logo e quindi essere di proprietà dell’Autorità Portuale di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale? Nel tratto stradale in questione, il rischio di urto con la lunga serie d’impedimenti (peraltro scarsamente visibili in notturna) è molto alto. Che tali ostacoli rappresentino un possibile pericolo risulta tanto chiaro quanto innegabile. Come mai, nel corso degli anni, non è stato preso alcun provvedimento concreto per cercare di limitare il rischio?
E’ per questo che l’Automobile Club Livorno suggerisce di sostituire i numerosi blocchi presenti lungo la carreggiata con una tipologia di dissuasore che non preveda interruzioni (o al massimo, con angoli stondati) e di conseguenza porga il fianco in caso di sinistro a un potenziale urto di una persona con spigoli di qualsiasi sorta. Riteniamo che quello dei dissuasori, siano essi di velocità come quelli per fare da deterrente alla sosta non consentita, sia un meccanismo vessatorio e pericoloso. Creare ‘ad hoc’ potenziali ostacoli per dissuadere, equivale ad utilizzare un’arma a doppio taglio, aggiungendo ulteriori possibili situazioni di pericolo. Per cancellare una potenziale infrazione, si crea un rischio reale. Un effetto ‘boomerang’, il cui gioco non vale mai la candela”.
Riccardo Heusch e Virgilio Marcucci
Presidenti Commissioni Traffico e Mobilità / Tutela Automobilisti
AC Livorno