Piombino 1 Giugno 2021

Acciaierie, Discarica e Porto: “un piano urgente per far ripartire Piombino”

Tenerini - Petraroja (FI): "Occorre un piano politico ed economico per ripartire, fatto di scelte coraggiose e lungimiranti"

 

Piombino (Livorno), 01 giungo 2021

“Un lento e immeritato declino di una città, che ha alle spalle una storia millenaria basata sul Porto e sulla lavorazione dell’Acciaio, bloccata troppo spesso dal pregiudizio di chi non ha avuto (e non ha) una visione liberale e sostenibile di sviluppo del territorio.

“Scelte” politiche improvvisate (ma soprattutto colpevoli inerzie), che hanno depotenziato un patrimonio logistico e strutturale che pochi siti italiani posseggono.

Un Porto moderno con un pescaggio imponente capace di accogliere grandi navi commerciali e turistiche, un entroterra ampio da poter sfruttare per l’indotto, una fabbrica che può ancora essere una eccellenza a livello europeo nell’industria pesante, con know-how all’avanguardia (specialmente nella progettazione dei binari), già pronta a poter ripartire magari cercando di reperire imponenti investimenti dal PNRR.

Piombino è anche cultura enogastronomica di livello, pesca, vino, con una piazza bellissima che si affaccia sul mare e che lascia senza fiato nell’ammirare l’Isola d’Elba, lì a due “bracciate”.

Ciò nonostante l’economia del territorio è purtroppo al collasso e le notizie che arrivano sul fallimento anche di Rimateria, dopo il dietrofront dei privati nella gestione della discarica, e lo stallo drammatico sul futuro delle acciaierie, non lasciano intravedere nessuna luce sul futuro della città.

 

Dobbiamo ripartire da ciò che abbiamo, dimenticando ciò che doveva o poteva essere.

 

Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia alla realtà e allo stato attuale del territorio, per farne tesoro e investire in ciò che Piombino può e deve fare, per risorgere economicamente.

Con la “politica” del NO a tutti i costi, fatta di decisioni estemporanee senza alcuna “Vision Imprenditoriale”, di chi ha governato da sempre Piombino, ci ritroviamo oggi con una discarica di enormi dimensioni (praticamente all’ingresso della città), destinata a rimanere lì per decenni e decenni, col pericolo imminente di diventare disastro ambientale, specialmente se gli interventi urgenti di manutenzione, saranno sospesi in conseguenza del probabile Fallimento di Rimateria.

La discarica e la fabbrica, invece, possono e devono essere considerate due grandi “risorse”, strategicamente fondamentali per l’economia del territorio, ma sono necessarie scelte coraggiose e lungimiranti, senza compromettere la qualità dell’ambiente e creando economia circolare.

 

Occorre, pertanto, farsi parte attiva per promuovere l’elaborazione di un piano industriale concreto, coinvolgendo con la massima trasparenza le eccellenze private del settore, per redigere studi di fattibilità urgenti, finalizzati a riconvertire gli attuali siti della discarica e ridurre drasticamente l’impatto ambientale.

Si può creare un circolo virtuoso, fondamentale anche per la ripartenza degli impianti delle acciaierie in “modalità ecologica”, che coinvolgerebbe anche l’indotto, inteso principalmente alla salvaguardia di migliaia di posti di lavoro, che attualmente sono in serio pericolo.

 

Economia circolare dunque, secondo i più moderni parametri socio economici, che può diventare un vero proprio “plus” di sicura attrattiva per nuovi investitori italiani, seriamente intenzionati ad investire nel polo acciaio di Piombino, un settore fondamentale e strategico per l’intera economia nazionale, in special modo in questo momento storico.

Il cambiamento culturale è necessario per ripensare il modo in cui utilizziamo materie prime ed energia: dalla progettazione alla produzione, dall’ utilizzo fino alla gestione del cosiddetto rifiuto.

 

La pandemia ci ha reso vulnerabili, ma ancor di più ci ha reso consapevoli di quanto sia importante essere autonomi e autosufficienti in settori così importanti come la produzione di energia e l’industria pesante.

Questo è vero ancor di più, in vista dell’attuazione degli enormi investimenti strutturali del PNRR, che non può vederci dipendenti da soggetti terzi nel processo di realizzazione delle opere.

Le quotazioni dell’acciaio, a causa del “caro rottame”, sono salite a dismisura negli ultimi tempi e questo potrebbe impattare in maniera devastante sugli investimenti destinati alla ripartenza, perché comporterebbe una importante dispersione di risorse. Un motivo in più, qualora vi fossero ancora dubbi, di quanto importante può (e deve) diventare Piombino con il suo Porto, le acciaierie e il suo indotto per la ricostruzione e la ripartenza Italiana post-pandemica.

Piombino, per la sua collocazione quindi, può diventare l’hub strategico, affiancando al forno nuovo elettrico un grande impianto di “preriduzione” (produzione di preridotto, che si ottiene da minerale e gas metano), un Asset di cui il nostro paese necessita fortemente. Un altro investimento importante, ma necessario all’industria siderurgica, per poter sopperire al calo rottame.

Una occasione unica e irripetibile, che non possiamo permettere venga vanificata da una politica attendista fatta di se e di ma. Non intendiamo mollare di un centimetro le nostre posizioni: il polo industriale Piombinese è strategicamente indispensabile alla ripartenza dell’Italia, ne siamo fermamente convinti e non ci fermeremo dinanzi ai “NIET” di una politica cieca e incompetente.

Anni e anni di immobilismo, fatto di rimpalli di responsabilità e chiacchiere, hanno di fatto ottenuto solo un effetto boomerang che ha impoverito oltremodo la città e il territorio, oggi “sommerso da una montagna di rifiuti”.

 

È il momento di una netta e immediata inversione di rotta, fatta di competenze e industrie 4.0.

Il futuro”.

Chiara Tenerini

Coordinatore provinciale Livorno e Responsabile Dipartimenti Toscana – Forza Italia

Riccardo Petraroja

Responsabile Dipartimento Politiche Economiche prov. Livorno – Forza Italia

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