Acciaierie Piombino, deputati Leu presentano un’interpellanza al Governo
On. Fratoianni e Fassina : serve un’iniziativa urgente del governo, recuperare ritardi, rinvio degli impegni del gruppo Jindal inaccettabile, solidali con i lavoratori che lottano per futuro delle loro famiglie e del territorio
Piombino 31 gennaio 2020 – “Vogliamo sapere quali iniziative urgenti il Governo intende mettere in atto al fine di dare effettiva operatività agli impegni assunti dal gruppo indiano Jindal nel luglio 2018 con l’accordo di programma per il rilancio del complesso siderurgico di Piombino (Livorno).”
È quanto vogliono sapere i parlamentari di Leu nell’interpellanza presentata oggi a Montecitorio, primi firmatari Stefano Fassina e Nicola Fratoianni, su quanto sta accadendo nella città toscana, dove all‘ennesimo rinvio, gli attivisti e i lavoratori del camping cig hanno avviato uno sciopero della fame in piazza.
“Il 24 gennaio scorso – ricordano i parlamentari di Leu – JSW Steel Italy Piombino Spa ha inviato una lettera ai firmatari pubblici dell’accordo di programma per il progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo (ai sensi dell’articolo 252 D.lgs. 152/2006) nella misura in cui l’azienda era tenuta, 18 mesi dopo la firma del 24/07/2018, alla presentazione della cosiddetta fase 2 del piano industriale, ovvero gli investimenti per una produzione di acciaio basata su tecnologie sostenibili (es. forni elettrici a basso impatto ambientale). Come riportato anche dagli organi di stampa, JSW Steel Italy ha, invece, inviato una lettera con richiesta di proroga del termine di 4 mesi subordinata anche al rispetto degli impegni pubblici, di cui al suddetto accordo di programma, entro successivi ulteriori 4 mesi”
“Ovviamente il rinvio del piano industriale – insistono i parlamentari della sinistra – ha generato tra i sindacati e nel territorio grande preoccupazione. Ancora una volta i lavoratori di Piombino si vedono costretti a subire le conseguenze economiche e una prospettiva di totale incertezza a causa delle responsabilità di soggetti che non rispettano gli impegni sottoscritti: gli investimenti sulla laminazione, gli smantellamenti, la presentazione del progetto per la nuova acciaieria elettrica entro i 18 mesi previsti”
“Per Fratoianni e Fassina, la richiesta di proroga da parte di JSW “è inaccettabile di fronte alla situazione occupazionale drammatica del polo siderurgico toscano: sono, infatti, più di duemila i posti di lavoro già persi e migliaia di lavoratori specializzati sono in cassa integrazione e in attesa di notizie per il rilancio del sito produttivo. Appare evidente che il gruppo indiano ha poco interesse a rilanciare il sito di Piombino e, di conseguenza, a effettuare investimenti in macchinari e infrastrutture. Una serie di segnali negativi su cui è necessaria la reazione più tempestiva delle istituzioni nazionali”