Acconto IMU, Il Governo Conte batte cassa sui cittadini ed esenta alcune “elite”
Così si indebitano ancora di più i cittadini
Livorno 10 giugno 2020 – Scade il 16 giugno la prima rata dell’IMU. Nonostante il decreto “Cura Italia” e le tante parole spese per “aiutare gli italiani”, le due principali voci di spesa per gli italiani come bollette e Imu non sono state sospese.
C’è chi ancora attende i 600 euro o la cassa integrazione per i mesi in cui non ha lavorato. C’è chi per far quadrare i conti contava sull’affitto di piccoli fondi commerciali, ma non l’ha potuto percepire e si è indebitato.
In questo scenario, lo Stato rappresentato dal Governo Conte, dopo aver privato del reddito gli italiani, corre subito alla riscossione come se i redditi di questi mesi fossero stati regolari.
In questi mesi di reddito zero, le bollette sono arrivate regolarmente con le loro quote fisse&imposte+iva, mentre l’Imu è ritornata immutata come se nulla fosse accaduto.
Quello che è peggio è che il Governo PD -M5S crea ancora discriminazioni “salvando” alcune categorie di proprietari a discapito di altri.
In base al Decreto Rilancio non è dovuta infatti la prima rata per stabilimenti balneari, b&b, case vacanze, campeggi e altre strutture turistiche gestite dagli stessi proprietari.
La prima rata acconto IMU è dovuta però da tutti gli altri,
che non hanno percepito canoni di affitto grazie alla chiusura forzata imposta da Conte.
In ogni caso dopo mesi di non lavoro, non retribuzione, del consumo del risparmio personale per andare avanti con le spese nella fase 1 e nella ripartenza ecco che lo Stato batte cassa puntualmente.