Buona notizia per le micro imprese di lavanderia
LAVANDERIE A GETTONI. ACCORDO TRA ASSOCIAZIONE LAVANDERIE CONFCOMMERCIO E ASA
Dario Alati, presidente del sindacato provinciale che riunisce le lavanderie automatiche sotto la sigla Confcommercio, è soddisfatto di quanto raggiunto a seguito della richiesta inoltrata a Asa per la riduzione delle spese del servizio idrico.
“I nostri associati hanno fin da subito manifestato grosse perplessità circa gli enormi costi aziendali per il consumo di acqua.
Le lavanderie automatiche rientrano infatti nel settore “piccolo commercio”, ma per la natura dell’attività stessa usano ovviamente notevoli quantitativi d’acqua (ben oltre i 500 mc), per cui vengono comprese nello scaglione tariffario esorbitante di 6,77 al mc, la più alta di tutto il tariffario Asa, a fronte di una redditività oggettivamente ridotta.
Per spiegarci: la macchina consuma 120-140 lt d’acqua ogni 40 minuti, al costo di 4/5 euro a gettone.
Si può ben capire che con costi simili a quelli pagati fino ad ora l’impresa di lavanderia a gettoni non è sostenibile, e tanto meno remunerativa”.
Il dott. Nicola Ceravolo, presidente di Asa, afferma che la situazione era effettivamente critica e, a seguito di una concertazione con gli uffici di regolazione, siamo stati in grado di venire incontro velocemente alle richieste di Confcommercio: fin da ora tutte le lavanderie che superano i 500 mc annui possono chiedere di essere spostate nella categoria “grandi consumi”. Le lavanderie a gettoni andranno quindi a pagare 5,431 al mc, con una riduzione di circa 1,30/mc, che per una micro impresa incide molto sui costi aziendali. Ma attenzione: è la bassa redditività associata all’alto consumo che andrà a determinare la fascia e quindi i benefici tariffari connessi”.
Confcommercio conclude che la questione delle fasce e degli scaglioni tariffari si presenta complessa, ma Asa ha sorprendentemente trovato una soluzione semplice e veloce, cosa di cui non può che ringrazire il presidente Ceravolo e i suoi collaboratori.