Roma, novità sull’accordo di programma per il porto Livorno
In sede ministeriale, Regione, Comune e Autorità di sistema hanno fatto il punto su bacini di carenaggio, Darsena Europa, zona franca doganale e scavalco ferroviario. La valutazione del sindaco Nogarin
Ieri pomeriggio, al Ministero dello Sviluppo Economico, si è parlato di Livorno e del porto. Alla riunione dell‘Accordo di programma per Livorno erano presenti Enrico Rossi, gli assessori Vincenzo Ceccarelli e Cristina Grieco, il consigliere del presidente Gianfranco Simoncini e, in rappresentanza della Commissione Costa, il consigliere Francesco Gazzetti. Al tavolo erano membri di diritto anche il presidente dell’Autorità di Sistema Stefano Corsini e il sindaco di Livorno.
Questi gli elementi principali emersi secondo l’analisi di Filippo Nogarin, con una nota finale di Gianfranco Simoncini.
Bacini di carenaggio. “Non erano originariamente in programma, ma la loro importanza è stata da me sollevata ufficialmente al tavolo regionale, quindi sono stati inseriti tra gli argomenti su cui riferire al ministero. Da quanto è emerso, c’è da essere moderatamente ottimisti. Corsini ha detto che entro settembre l’Autorità di Sistema dovrebbe fare in modo che la nave Urania sia rimossa dal bacino galleggiante, in modo da riavviare la gara”. La tempistica per l’assegnazione definitiva? “Credo un anno”.
Darsena Europa 2.0. “Sono soddisfatto. è una cosa importante. I nodi finalmente arrivano al pettine. Per tanti mesi avevano discusso della Darsena come se fosse un elastico, cambiandola nelle dimensioni e nelle funzioni; però era un progetto scritto. Ocean Shipping venne fuori con un progetto che criticai apertamente. Ebbene, quel progetto non reggeva e molti tra privati e analisti lo confermarono. Siamo dunque arrivati a rivederlo. L’obiettivo è assegnare l’appalto per la realizzazione delle opere a carico del pubblico entro l’anno in modo da avviare i cantieri a inizio 2018. Un cronoprogramma su cui vigileremo attentamente, così come vigileremo sulla gara e sulla fase di canterizzazione”.
Zona franca doganale. “Si parla finalmente di zona franca. E’ un progetto cui crediamo molto e non è impossibile da realizzare, dal momento che è già previsto dall’accordo di programma e non ci devono essere coperture Mef, visto che il dazio doganale non viene tolto. Certo, serve una legge specifica e un successivo regolamento di attuazione. Anche in questo caso siamo stati noi a chiedere che questo argomento di discussione fosse inserito nell’accordo di programma. Oggi il Ministero si è dimostrato molto possibilista anche perché non esiste una zona franca doganale nel mar Tirreno. Esiste a Trieste, a Venezia, a Gioia Tauro, a Taranto. Ma non nel Tirreno. A Livorno abbiamo tutte le carte in regola per colmare questo gap e speriamo oggi di essere riusciti a muovere le corde giuste. Anche in questo caso, come dimostra la storia della nostra città, nata e cresciuta in quanto porto franco, a beneficiarne sarebbe l’intera economia cittadina”.
Invitalia e lavoro reale. “Ho chiesto di avere nero su bianco i numeri sulla ricaduta occupazionale degli investimenti Invitalia. Vorrei conoscere in quanti posti di lavoro si concreta e quali sono i vincoli effettivi per i datori di lavoro. Questi milioni di euro non vanno sprecati.
Gianfranco Simoncini, che abbiamo raggiunto telefonicamente nel suo viaggio di ritorno verso Livorno, ha fatto il punto sullo scavalco ferroviario: “c’è un cronoprogramma: entro agosto sarà pronto il progetto di scavalco ferroviario per collegare il porto con l’interporto. A settembre si dovrebbe firmare l’accordo con Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per la gestione e per il collegamento Collesalvetti-Vada”