ACI: La difficile convivenza tra veicoli e pedoni a Livorno
L’alto tasso d’incidentalità è figlio di cattive pratiche trasversali: urge un impegno condiviso tra utenti e autorità preposte al controllo stradale
La difficile convivenza tra veicoli e pedoni a Livorno
“In questi giorni, a Livorno, si è verificato ancora una volta un sinistro nel quale è rimasto coinvolto un pedone travolto da un’auto. Questa tipologia d’incidenti si concretizza spesso seguendo modalità simili, con un concorso di colpa portato in dote parzialmente sia dalla scarsa visibilità e/o da volumi di traffico ingenti, sia da alcune pratiche tanto deprecabili quanto difficili da debellare che si riscontrano nei comportamenti tenuti abitualmente dagli utenti della strada.
Cattive abitudini bipartisan. Così come gli automobilisti sono ben consci che i pedoni godano della precedenza in coincidenza degli attraversamenti pedonali e che quindi, in avvicinamento a questi punti di estremo pericolo, sono chiamati a prestare particolare attenzione, allo stesso modo la categoria dei pedoni ha il dovere di prendere quanto prima piena coscienza che le auto non sono fisicamente in grado di frenare in uno spazio troppo limitato, anche qualora il veicolo in questione sia rispettoso dei limiti di velocità previsto in quel punto. In aggiunta, gli stessi pedoni devono comprendere anche che non possono transigere dall’attraversare esclusivamente laddove sono tutelati. E’ difatti impensabile che un pedone si arroghi il diritto di attraversare all’altezza della carreggiata più confacente alle sue personali esigenze. L’attraversamento fuori dalle strisce pedonali rappresenta una cattiva abitudine, oltre che una minaccia di potenziale pericolo per sé ma anche per il resto dell’utenza stradale. Una manovra estrema del conducente del mezzo, come ad esempio una brusca deviazione della direzione di marcia nel tentativo improvviso di evitare l’ostacolo inatteso materializzatosi davanti, può difatti innescare una tragica reazione a catena.
Un ‘lassismo’ nazionale. Così come si prevede che gli automobilisti debbano essere giustamente puniti per una tenuta di guida scorretta, parimenti i pedoni indisciplinati che non rispettano il Codice della Strada andrebbero sanzionati con maggiore frequenza da chi ha la competenza di controllare e tutelare la sicurezza delle strade cittadine. Secondo i dati raccolti dalla statistica annuale di ACI e ISTAT, tale pratica lassista da parte delle autorità preposte si concretizza nella miseria di contravvenzioni elevate a livello nazionale nell’anno 2016. Ad esempio, prendendo in considerazione l’attività di sorveglianza nei capoluoghi di provincia italiani, si scopre che la Polizia Municipale ha elevato appena 2870 multe nei confronti dei pedoni che hanno trasgredito l’art. 190 del Codice della Strada: una quota assolutamente irrisoria, specie se valutata nel complesso delle oltre 16 milioni di sanzioni registrate. Stesso discorso per i numeri collezionati alla medesima voce dai colleghi della Polizia Stradale (335 multe ai pedoni sui quasi 2 milioni di contravvenzioni iscritte a registro nel controllo comprensivo non soltanto di strade urbane, bensì anche di extraurbane e autostrade) e pure dalle pattuglie dei Carabinieri (423 multe ai pedoni sulle poco più di 770 mila totali).
Un primato da invertire. Quanto sopra non esclude poi che, nel caso specifico di Livorno, il sistema degli attraversamenti rimanga ancora oggi lacunoso sotto il profilo della sicurezza. Sempre secondo le cifre collezionate da ACI-ISTAT, nel 2016 tra capoluogo e provincia si è assisto all’investimento di ben 198 pedoni (con un preoccupante secondo posto alla pari con Prato nella speciale triste classifica regionale, naturalmente alle spalle della ben più popolosa e trafficata Firenze). Almeno a livello comunale, l’AC crede quindi sia giunto il momento di procedere con una nuova mappatura degli attraversamenti: un censimento aggiornato e una conseguente selezione dei punti da considerare come più a rischio di sinistri. Su questi ‘spot’ sensibili si dovrebbe poi intervenire, dotandoli di un apposito semaforo a richiesta e di un eventuale potenziamento per quanto concerne l’illuminazione.”
Riccardo Heusch
Presidente Commissione Traffico e Mobilità
AC Livorno