Aree pubbliche 9 Dicembre 2020

Acquedotto Leopoldino: Asa e Comuni di Livorno e Colle, insieme per il rilancio

Livorno 9 dicembre 2020

Comune di Livorno, comune di Collesalvetti e ASA SpA insieme per rilanciare l’Acquedotto Leopoldino

“Giorni importanti per l’Acquedotto Leopoldino”, in cui si sono concretizzati i seguenti risultati:

presentazione, in tempi record, della domanda di finanziamento per un percorso di recupero architettonico dell’importante opera;

accelerazione della campagna di sensibilizzazione per votare l’Acquedotto Leopoldino come luogo del cuore sul sito del FAI

alimentazione idrico potabile di tutte le zone collinari di Collesalvetti: da Parrana San Giusto a Parrana San Martino fino a Nugola compresa con l’acqua proveniente dalle sorgenti di Colognole Questo è stato possibile grazie alla sostituzione di 500 metri di tubazione e ai conseguenti ripristini.

 

Partiamo dalla prima importante notizia

 

In tempi record è stata presentata la domanda di partecipazione al bando nazionale per il finanziamento della progettazione e delle prime attività propedeutiche al recupero architettonico dell’importante Acquedotto Leopoldino.

Con il protocollo d’intesa del 2010 tra i comuni di Livorno e Collesalvetti, provincia di Livorno, Soprintendenza e le successive inclusioni di ASA e Regione Toscana,  fino alla delibera sempre della Regione Toscana del luglio 2020, si è potuto condividere velocemente un accordo di programma come richiesto dal bando stesso.

 

Partecipanti e compiti previsti:

 

1) il comune di Livorno, in qualità di ente proprietario della struttura, con funzioni di coordinamento e monitoraggio di tutte le attività previste dal progetto;

2) il comune di Collesalvetti, che si impegna a favorire e promuovere la conoscenza del patrimonio culturale, a concorrere alla fruizione della stessa e a far conoscere l’opera a un vasto pubblico attraverso tecnologie multimediali;

2) ASA, in qualità di gestore dell’impianto idrico parzialmente contenuto nell’opera vincolata, che si impegna a utilizzare le migliori tecnologie disponibili sul mercato per minimizzare le interferenze dell’impianto idraulico con il bene monumentale e a esercitare parte delle funzioni esecutive indicate dal comune di Livorno;

4) la Soprintendenza, come ente di massima competenza scientifica in grado di dettare gli indirizzi generali da perseguire per garantire la coerenza formale e sostanziale dello studio, con gli obiettivi di tutela e conservazione del patrimonio storico e artistico.

 

Il finanziamento richiesto, pari a 800.000€, consentirebbe di effettuare le seguenti attività:

dai rilievi all’analisi dello stato di degrado, lo studio documentale, la comunicazione e disseminazione, la fruibilità delle aree e il monitoraggio.

 

Entriamo nel merito

 

Sarà un tema dominante dell’intero periodo lo studio bibliografico documentale delle fonti disponibili. Dopo i primi mesi di analisi e studi è previsto il rilievo puntuale dell’infrastruttura e l’analisi dello stato di degrado.

Non appena saranno state liberate le aree oggetto di rilievo sarà possibile iniziare l’opera di comunicazione e disseminazione, anche attraverso l’adozione volontaria dei soggetti interessati di alcuni tratti di acquedotto, i quali, messi in sicurezza, potranno diventare testimonial del patrimonio storico.

Queste aree potranno essere rese fruibili attraverso l’apertura al pubblico e alle visite guidate.

 

Le scuole della Regione potranno inserire questi itinerari nei percorsi didattici educativi.

Per garantire la qualità del progetto è prevista un’attenta fase di monitoraggio dei principali indicatori di qualità e sostenibilità ambientale oltre a sentinelle utili a misurare situazioni di eventuale situazioni di degrado della infrastruttura.

 

La realizzazione del progetto è suddivisa in due principali categorie:

 

a) la prima, relativa a un attento rilievo sia della parte tecnologica che della parte architettonica con tecnologie innovative e non invasive comprendente lo studio bibliografico e documentale;

b) la seconda, focalizzata integralmente sulla diffusione del messaggio di conoscenza tecnica sviluppata alla fine del settecento da maestri artigiani e dagli ingegneri-architetti del tempo.

Il forte partenariato dell’accordo – comprendente sia i Comuni sui quali si estende l’opera ingegneristica che la Soprintendenza, ente di valorizzazione e tutela del patrimonio storico, artistico e culturale – mira, di concerto con il Gestore tecnico dell’infrastruttura idraulica, a far emergere il legame tra la tradizione storica e la componente tecnologica al suo interno così da migliorare la catena del valore del servizio erogato.

 

Tecnologia ed estetica trovano così la loro giusta dimensione e armonia

Le parti si rendono disponibili a coinvolgere anche altri soggetti pubblici, in particolare la Regione Toscana e, per le competenze residue, la Provincia di Livorno nonché, come previsto dal bando, le persone giuridiche private con sede legale in Italia aventi tra i propri fini la diffusione della cultura tecnico-scientifica, la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturalistico, storico-scientifico, tecnologico e industriale conservato nel nostro Paese e la realizzazione di attività di formazione e di divulgazione al fine di stimolare l’interesse dei cittadini e in particolare dei giovani ai problemi della ricerca e della sperimentazione scientifica.

Gli strumenti di comunicazione e i social costituiranno la cassa di risonanza per attivare forme di collaborazione sotto forma di living lab a livello nazionale e internazionale.

L’esperienza di ASA nei progetti Europei (Horizon 2020) consentirà l’attivazione di gruppi di lavoro internazionali di co creazione nella diffusione della narrazione.

 

Il tutto consentirà di ottenere informazioni dettagliate e puntuali dell’Acquedotto, attraverso analisi bibliografica storico-critica, analisi dei materiali costitutivi e tecniche di esecuzione, il rilievo e la documentazione fotografica dei manufatti, indagini diagnostiche e individuazione del comportamento strutturale, l’analisi dello stato di conservazione, del degrado e dei dissesti.

Analogamente, sarà necessaria l’analisi delle componenti tecnologiche e loro aggiornamento alla luce delle più moderne tecniche di gestione dei servizi idrico potabili, così da aggiungere valore alla dinamica del processo gestionale del servizio idrico.

Altro obiettivo è attivare un processo virtuoso, originale e innovativo, di analisi del contesto finalizzato alla conoscenza dell’opera al grande pubblico e contemporaneamente arrestare il degrado mantenendo inalterata la sua funzionalità.

 

Potrà così diventare un Museo all’aperto costituito dall’opera monumentale e dal meraviglioso contesto naturalistico circostante.

Come per il video di presentazione dell’acquedotto, si prevede l’utilizzo dei droni per aerofotogrammetria applicata e restituzione di ortofoto e di modelli tridimensionali attraverso l’uso del BIM.

Saranno infatti oggetto di verifica della congruità delle spese finanziate la produzione e diffusione di opere di ingegno costruite con queste metodologie e strumenti.

Saranno realizzati, grazie al contributo di ASA, tour virtuali dell’opera e del sito naturalistico nella quale è immersa in modo da raggiungere un vasto pubblico.

 

Attraverso il progetto sarà quindi nota al grande pubblico la storia dell’acqua attraverso un percorso scientifico tecnologico che sopravvive da più di 200 anni.

ASA ha preparato un video che esalta la bellezza e la particolarità dell’Acquedotto Leopoldino proprio a supporto dell’iniziativa promossa dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) e invita i cittadini a votarlo come luogo del cuore per far conoscere al grande pubblico la meraviglia di questo Acquedotto.

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