Cronaca 24 Novembre 2017

Aferpi: “Rapida risoluzione del contratto, acquisizione dello stabilimento e immediate bonifiche”

Aferpi, Sinistra Italiana: “L’ad non può usare i lavoratori come scudi umani. Il Governo sia conseguente: rapida risoluzione del contratto, acquisizione dello stabilimento e immediate bonifiche”

“La scelta del ministro Calenda era ormai l’unica possibile ed è comunque arrivata tardi. È giusto avviare le procedure per risolvere il contratto con Cevital, ed è allucinante che l’ad Said Benikene possa ancora presentarsi come salvatore, utilizzando i lavoratori come scudo umano”. È quanto affermano i parlamentari di Sinistra Italiana Stefano Fassina e Alessia Petraglia insieme ai coordinatori regionali del partito Marco Sabatini e Daniela Lastri, sulla vicenda Aferpi, replicando alle affermazioni del gruppo algerino dopo l’annuncio del ministro Calenda, pronto ad avviare le procedure legali per risolvere il contratto per ‘inadempienza’.

“Le nuove promesse con un piano industriale entro dicembre – proseguono – vanno respinte senza esitazioni. Quel soggetto, speriamo sia chiaro a tutti, non è affidabile. Adesso il Governo sia conseguente: acceleri il percorso, fino ad arrivare alla totale acquisizione, che seppur temporanea, deve mettere in sicurezza l’asset strategico e i dipendenti, riportando immediatamente l’azienda sul mercato. E contemporaneamente si parta con le bonifiche sulle quali anche troppo tempo si è perso”.

“La proprietà non ha rispettato alcun punto dell’addendum siglato a fine aprile: la ripresa produttiva di rotaie e laminatoi non c’è stata, così come manca un piano industriale serio con l’individuazione di un partner affidabile per rilanciare la siderurgia a Piombino. Si è perso troppo tempo dietro al ‘sogno algerino’ e la colpa è del Governo che ha puntato su un soggetto non affidabile, scelta assolutamente fallimentare, eppure difesa fino a pochi mesi fa. E la Regione purtroppo è andata a ruota, fidandosi di Renzi e del Partito Democratico. Ora che la rotta è stata finalmente invertita, le istituzioni non abbiano più alcun ripensamento se davvero hanno a cuore il futuro della siderurgia a Piombino, cosa – concludono gli esponenti di Sinistra Italiana – di cui dubitiamo fortemente”.