Cronaca 11 Gennaio 2020

“All you can (b)eat”: l’arte di Gabriele Milani tra Livorno, Milano e New York ma col cuore a Livorno

Appuntamento oggi alle ore 18 alla galleria Uovo alla Pop in Scali delle Cantine 36

Livorno – Dall’11 gennaio sino all’8 febbraio 2020 la galleria Uovo alla Pop ospiterà la personale di Gabriele Milani, fotografo e artista che espone per la prima volta nella sua città.

Milani (classe 1986) si è formato a Milano allo IED, vanta numerose collaborazioni in tutta Italia e alcuni lavori a New York. Figlio di un uomo di mare come Fiorenzo (Cino) Milani, già capo pilota del porto di Livorno, ha salpato le ancore per esplorare il mondo ma non ha dimenticato le sue radici che – come è noto – si rafforzano viaggiando.

Ed infatti nelle sue opere ritroviamo sullo sfondo proprio Livorno. In alcune delle sue realizzazioni più note vi sono molte icone distintive della nostra città, rivisitate e attualizzate alla luce della sua esperienza: i quattro mori, i container del porto e lo “scheletro nell’armadio”, il Moby Prince e le sue vittime. Il taglio del nastro si terrà domani alle ore 18, alla presenza dell’artista. Vi sarà anche una delegazione di Sea Shepherd, associazione il cui simbolo è stato inserito in una sua opera. Tra le opere esposte, di recentissima realizzazione, anche una locandina del vernarcoliere, modificata dallo stesso Milani con tecnica stencil.

Questa personale non segna solo l’omaggio di Gabriele Milani alla sua città, ma è anche un ritorno nei luoghi del cuore. Per un certo periodo Livorno sarà la sua base operativa, dalla quale si muoverà per le numerose collaborazioni che ha in corso in Italia.

Gabriele Milani presenta così il suo lavoro:

All you can (b)eat.

Se mi chiedi perché venire a vedere questa mostra , io ti rispondo perché ci metto il cuore ogni santo giorno da anni e perché sono Livornese!
Partendo dal presupposto che ogni Livornese, per “antico decreto” dei tempi del Villano, nasce artista; Le botteghe, le vie del centro perfino “li scolli”, tutto è arte in questa città. Non è cosi? trovi Artisti delle Siuski, dello scoglio preferito, dei cambi turno, del 5&5, dello sgamo delle file etcetc,.perché ogni bimbo nasce e cresce a pane e Livornesità. Perché siamo forgiati dal sale e dal sole, tanto che Gianni Brera parlando di Armando, Il Picchi, ci definì gli Australiani d’Europa e quello che succede nei nostri “Garagi” neanche a Cupertino se lo sognano
Premesso questo abbiamo artisti veri, che portano il nome di Livorno in tutto il mondo, in tutti i campi ma purtroppo come troppo spesso succede hanno più fama fuori che nella nostra città, ma non ci è da stupirsi, per anni ci siamo dimenticati perfino di Modì !
Se ancora non ti ho convinto ti dico che nasco fotografo, e per apprendere come troppo spesso accade sono dovuto andare fuori e riporto letteralmente un pezzetto dalla mia lettera di ammissione all’ Istituto Europeo di Design: ”Mi Chiamo Gabriele Milani e sono nato a Livorno. Già, Livorno, città di mare e città di porto. Città in cui mille culture, civiltà e linguaggi si sono addensati e mischiati. Stando a Livorno impari due cose sulla vita; o getti l’ancora o la salpi, ed io con il mare nel sangue per padre non potevo che salparla”.
Dopo anni fuori, fra i salotti di Milano, cantanti, celebrità, Chef Stellati, dopo aver fatto mille lavori differenti che mi hanno portato fino a NY, ho sentito la necessità di fermarmi, chiudere il cerchio e tornare dove tutto è iniziato, nella città in cui ho mosso i primi passi all’interno del fotoclub nove, ed ho deciso di farlo nella prima galleria “street” di questa città perché siamo tutti “banditi e marinai” ed io, a differenza di Labrone che aveva una clava in mano, tengo nelle mie ogni tipo di strumento necessario ad esprimermi: macchine fotografiche, telecamere, penne grafiche, stencil, bombolette, pennarelli, etcetc.
Questa mostra è un concentrato di idee, di mesi passati a tentare e fallire molto, che prova a far riflettere in pochi metri quadri su tanto.
Si apre con il mio progetto più famoso, esposto alla 29arts Gallery di Milano, pubblicato su riviste di settore e non; “Compunctio Aesthetica “ è un viaggio sul quale sia la bellezza oggettiva oggi, interrotta da teste di Lego in salsa Pop, prosegue prendendo in prestito un pezzetto di futuro prossimo; “Industriae Futuri” affronta tematiche reali di inquinamento e “robot romantici”.


Si chiude con “I’m not Fragile “,un mix di tematiche forti, dove la capacità di raccogliere i pezzi viene esaltata.
Nel percorso espositivo il cuore ne fa da padrone, perché ogni opera d’arte parte dal cuore, ed il cuore di un Livornese di scoglio non può esimersi dall’accoglienza! E’ nel nostro DNA, ancor prima delle livornine e “tu lo hai mai sentito il mare piangere? “ ci ricorda quanti migranti in cerca di fortuna, periscano nel sogno di raggiungere “ la terra promessa” davanti al gioco di alcuni e al silenzio di molti.

Grazie,

Gabri

Gabriele Milani (Livorno, 1986) ha studiato fotografia allo IED di Milano. La sua città di nascita, di scambi e civiltà differenti, influenza la sua ricerca artistica, ricca di contrasti e linguaggi in partenza molto diversi: ne scaturisce una nuova poetica, dove l’arte antica si fonde con quella moderna in un connubio di forme e disegni che attraversano i secoli.

Dopo un diversificato percorso lavorativo che spazia dalla fotografia, al video e alla grafica, Milani debutta con la sua  prima mostra in una galleria d’arte alla 29Arts in Progress di Milano, con un lavoro raccolto in anni di ricerca nel quale presta un’attenzione maniacale alla qualità dell’immagine, grazie anche a un rigoroso utilizzo dei nuovi strumenti offerti dalla fotografia digitale. Le forme che lo circondano sono plasmate dal proprio vissuto e invitano lo spettatore a prenderne parte, materializzandosi nel concreto visivo del vissuto quotidiano.