Alle Rodari uno spazio speciale per bambini con grave disabilità
Inaugurato alle “Rodari/Collodi” il “Nido”: uno spazio speciale di integrazione scolastica per bambini con grave disabilità
Allestito da Scuola e Comune di Livorno, insieme all’Asl Toscana Nord Ovest
Inaugurata alle “Rodari/Collodi” la stanza denominata “Il nido”. E’ uno spazio speciale di integrazione scolastica per bambini con grave disabilità, allestito da scuola e Comune di Livorno insieme all’Asl Toscana Nord Ovest (U.F.S.M.I.A zona livornese unità funzionale salute mentale infanzia adolescenza).
Presenti il sindaco Luca Salvetti, la vicesindaca Libera Camici, il garante dei disabili del Comune di Livorno Valerio Vergili, Luisa Filippini direttrice direzione didattica “Collodi”, Flavia Pini presidente del consiglio di circolo, e il gruppo di lavoro integrato Asl-Scuola che lavora all’interno del progetto “Nido” rappresentato dalla dott.ssa Valentina Semucci (coordinatrice gruppo di riabilitazione UFSMIA ), dott.ssa Adele Frediani fisioterapista (UFSMIA) e Valeria Costagli insegnante di sostegno del bambino.
Il “Nido” è una stanza speciale di integrazione scolastica con caratteristiche di metodologia di approccio basale, un approccio educativo cioè che vede al centro della situazione il bambino con grave disabilità, per il quale viene adattato un ambiente, in modo tale da fargli scoprire il proprio corpo, le persone che gli stanno intorno e lo spazio.
Un ambiente accogliente e stimolante per il bambino con gravi disabilità. Vengono coinvolti nelle attività, basate sul gioco e sulla scoperta multisensoriale, anche gli altri bimbi della classe e di altre classi. Il “Nido” vuole dunque essere uno spazio inclusivo e accogliente nel quale ognuno impara a prendersi cura degli altri.
Grande apprezzamento per il progetto è stato espresso dagli intervenuti all’inaugurazione, per il fatto che, di una struttura così, beneficia tutta la scuola.
In particolare il Garante dei Disabili Vergili ha evidenziato che esperienze come questa sono “la testimonianza e la dimostrazione che grazie alla sinergia tra enti si possono fare grandi cose, ponendo la disabilità al centro. Con questa stanza il bambino vede potenziate le proprie abilità divertendosi”.