Alluvione Livorno, Rossi: “140 opere concluse o in corso, ma ora tocca a Parlamento e Governo”
LIVORNO – Sono 140 le opere o concluse o in corso per un importo complessivo di 29 milioni di euro nei primi cinque mesi di incarico del Commissario per la ricostruzione post alluvione di Livorno. Peró adesso sta a Parlamento e Governo stanziare le risorse necessarie a dare ristoro a famiglie e imprese, che hanno denunciato e documentato danni per 50 milioni di euro.
È quanto ha annunciato il commissario alla ricostruzione post alluvione, Enrico Rossi, nel corso della conferenza stampa che ha tenuto ieri mattina nei suoi uffici livornesi.
“Sfido chiunque – ha detto il presidente della Regione – a trovare in Italia una tale capacità e velocità di spesa. È per questo che sono soddisfatto del percorso compiuto fin qui. Al tempo stesso non mi nascondo le difficoltà (che oggi si concentrano sull’Ardenza, sul Rio Maggiore, sull’Ugione e a Montenero) e ritengo sia arrivato il momento di reclamare dal Parlamento e dal Governo un impegno più adeguato per Livorno. Dei 60 milioni che stiamo gestendo, 40 ce li ha messi la Regione. Non si tratta di scaricare le responsabilità, ma di responsabilizzare Governo e Parlamento verso le esigenze dei cittadini e delle imprese livornesi”.
Così una lettera in tal senso partirà oggi, a firma dello stesso Rossi e dei sindaci di Livorno, Collesalvetti e Rosignano, indirizzata a tutti i neo parlamentari eletti in Toscana e allo stesso presidente del Consiglio.
All’inizio della mattinata il commissario Rossi si era recato a Quercianella, alla foce del Chioma, dove è stato ultimato il nuovissimo ponte issabile, capace di alzarsi (grazie a quattro pistoni idraulici) per 4 metri dalla sua sede, così da lasciare una luce sufficiente a garantire il corretto deflusso delle acque. L’alluvione ha insabbiato l’intero porticciolo e l’impegno del commissario è stato quello di procedere nei tempi più rapidi possibili ad un adeguato dragaggio, così da permettere il riavvio delle attività portuali con l’inizio della stagione balneare.
La seconda tappa è stata a Salviano, vicino alla foce del Rio Maggiore, dove entro due mesi è prevista la conclusione dei lavori per la realizzazione di un muro in cemento armato a protezione della sponda destra e del contiguo condominio.
Rossi ha quindi annunciato la riapertura al traffico a senso alterno, a partire da oggi, della via di Popogna, adesso che i lavori per la realizzazione del muro di protezione alto sette metri sul rio Ardenza, sono terminati. E infine ha voluto rassicurare le imprese circa i tempi di pagamento dei lavori, un aspetto sul quale si sono registrati alcuni ritardi, soprattutto per ciò che concerne le opere sotto il controllo del Comune di Livorno.
A questo proposito commissario e sindaco hanno convenuto di costituire un apposito tavolo congiunto per risolvere ogni criticità e velocizzare i pagamenti, visto che i soldi sono disponibili. Il commissario ha quindi sottolineato la disponibilità da parte dei suoi uffici a versare alle imprese un acconto del 30% dell’importo complessivo delle opere, a fronte della presentazione di una dichiarazione di apertura dei cantieri e di inizio dei lavori.
Rossi ha poi fissato per gli inizi di giugno il termine ultimo per la presentazione dei progetti, così da appaltare gli ultimi lavori, per complessivi ulteriori 30 milioni di euro, entro giugno ed iniziarli prima della conclusione del suo mandato di commissario prevista per la fine del settembre prossimo.
“Il mio obiettivo irrinunciabile – ha concluso Enrico Rossi – è di lasciare la mia funzione essendo riuscito a garantire ai livornesi un livello di sicurezza molto maggiore di quello su cui potevano contare prima della tragica alluvione. Solo così potremo dire di aver fatto qualcosa di utile e concreto per Livorno e per i livornesi”.
A questo proposito ha citato l’esempio del Rio Maggiore che oggi, a causa del tombamento, ha una portata di circa 40-50 metri cubi di acqua al secondo. Rossi ha chiesto ai tecnici di proporgli, in tempi brevi, soluzioni che consentano di incrementarla fino a 140 metri cubi al secondo, ovvero oltre le prescrizioni di legge e in misura pari alla portata che ha dovuto subire nel settembre scorso.
Questo il commendo del sindaco Nogarin, presente alla conferenza stampa:
“Entro giugno tutti i progetti per la riduzione del rischio residuo saranno approvati e i lavori dati in appalto.
E’ l’obiettivo che ci siamo dati con il commissario straordinario Enrico Rossi e i rappresentanti dei comuni di Collesalvetti e Rosignano, colpiti come noi dall’alluvione del 10 settembre scorso.
In questo modo sfrutteremo al massimo i 30 milioni di euro a disposizione e potremo scongiurare il pericolo che una tragedia come quella di sei mesi fa possa ripetersi.
Questi progetti saranno studiati e condivisi da Regione e Comune e non calati dall’alto, in modo da arrivare a una soluzione ottimale per la sicurezza della città.
Nel frattempo i lavori di somma urgenza stanno procedendo, seppur con qualche piccolo ritardo, e da parte nostra abbiamo dato il via al pagamento delle ditte che stanno operando sui cantieri.
Rimane però un punto dolente, come abbiamo sottolineato stamattina sia io che il commissario.
Comune e Regione hanno fatto uno sforzo sovrumano per produrre in meno di un mese il rendiconto di tutti gli interventi di somma urgenza. Lo Stato, al contrario, non si è dimostrato altrettanto rapido nell’inserire nella legge di bilancio 2018 i 50 milioni per le famiglie e le imprese colpite dal disastro.
Un ritardo inaccettabile. Per questo abbiamo deciso di scrivere tutti insieme una lettera ai nuovi parlamentari eletti in Toscana, chiedendo loro di approvare una norma ad hoc per destinare quelle risorse a chi è stato colpito dall’alluvione e ha un disperato bisogno di ossigeno per tornare a respirare”.