Cronaca 24 Ottobre 2024

Alluvioni e dissesto idrogeologico: gli ambientalisti rispondono ai sindaci

Alluvioni e dissesto idrogeologico: gli ambientalisti rispondono ai sindaciLivorno 24 ottobre 2024 – Alluvioni e dissesto idrogeologico: gli ambientalisti rispondono ai sindaci

Alluvioni e gestioni ambientali,  comunicato di Legambiente Costa Etrusca, Legambiente Livorno, Movimento Ambientalista Cecinese, Lipu-BirdLife Italia, WWF Livorno

Vorremmo commentare l’articolo uscito sabato da parte dei sindaci di Livorno, Cecina, Guardistallo e Bibbona.

Essi esprimono giudizi e pareri sullo straripamento del fiume Cecina con considerazioni che sono più il frutto di un sentimento di rabbia che di un’approfondita analisi delle cause condotta su fondamenta scientifiche.

Infatti le osservazioni condotte da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dalle Università, conducono a conclusioni diverse, se non radicalmente opposte.

Il dissesto idrogeologico che abbiamo prodotto, come specie umana, ha determinato le condizioni disastrose in cui ci ritroviamo, non solo a Cecina ma anche in molte altre zone d’Italia, con cementificazioni dei suoli anche estese vicino al letto di fiumi e torrenti, che producono l’impermeabilizzazione di grandi superfici impedendo l’assorbimento dell’acqua vanificando l’effetto “spugna“ dei suoli.

Inoltre i tagli estesi di superfici boscate, (nel nostro caso sono state disboscate ampie superfici in diversi comuni del bacino idrografico della Val di Cecina) portano ad annullare la funzione di regimazione delle acque. Oltretutto tagli boschivi prevalentemente destinati alla produzione di cippato/pellet, tagliare alberi in maniera massiva, per riscaldarci, rappresenta, anche dal punto di vista dell’assorbimento della CO2, esattamente l’opposto rispetto ad una corretta strategia per limitare gli effetti proprio del cambiamento climatico che causa questi fenomeni alluvionali estremi.

La pioggia battente, non trovando copertura vegetale, colpisce il suolo scoperto, sollevando particelle di terra, colloidi, argille, anche se microscopiche, queste vanno ad aggiungersi all’acqua formando una poltiglia che ha un potere di trascinamento molto superiore alla sola acqua. Inoltre non essendoci nessun ostacolo allo scorrimento di questo fango, si aumentano le velocità e la forza di trascinamento.

Per esempio, se guardiamo bene, cosa ha ostruito i ponti in Emilia, ma anche nel nostro caso, sono soprattutto rifiuti ed alberi tagliati, ramaglie e residui vegetali provenienti dalle zone più a monte in cui è stato effettuato il taglio del bosco, non ci risultano quantità significative di alberi sradicati e trascinati in alveo (in Emilia km di argini completamente puliti dagli alberi, come il Savena “ripulito” di ben 50.000 alberi nel 2015).

Tutte le relazioni che esaminano questi eventi, concordano sul fatto che anche la scomparsa di boschi planiziali, che costituiscono bacini di laminazione naturale, ed il taglio della vegetazione ripariale, accrescono la spinta distruttiva della massa di acqua e detriti generati a monte.

Pertanto, crediamo che non sia corretto né tanto meno qualificato un commento che addebita ad una presunta eccessiva tutela del territorio o alla mancanza di pulizia dagli alberi, i danni di questo evento estremo, quando, forse, è proprio la mancanza di applicazione di quei vincoli, che andrebbero rispettati di più, ad accrescere il rischio alluvionale.

 

Dare, da parte dei sindaci, agli ambientalisti ed alle loro richieste di tutela del territorio, una parte di responsabilità in questo contesto è assolutamente fuori luogo quando anche il presidente dell’ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna commentando i fatti degli ultimi giorni dice questa frase “dobbiamo dare spazio all’acqua, spazio al fiume“, aggiungiamo noi ai reticoli minori e rivedere se e come possibile dove fiumi e fossi sono stati tombati nel passato.

Ritornando al fiume Cecina, noi Ambientalisti siamo anche propositivi oltre che rivendicare gli interessi generali di popolazione e Pianeta: l’unico su cui possiamo abitare!

Sono terminate le elezioni comunali, si chiude il rinnovo del Consorzio di Bonifica, è l’ora di rimettersi a lavoro tutti insieme, come anche ha ricordato il Presidente della Repubblica Mattarella, a tutti.

Come Ambientalisti riproponiamo i contratti di fiume dove tutti, Amministrazioni, Enti, aziende, rappresentanze di categoria e cittadini sono presenti come tavolo di lavoro, proprio per evitare i disastri e le morti dovute al nuovo stato di crisi climatica a cui dovremo adeguarci, perché non abbiamo i mezzi per contrastarla, ma solo fare prevenzione.

A maggior ragione per il fiume Cecina dove si doveva passare dalla teoria al fare più di un anno fa, invece tutto è fermo… se il Comune di Cecina aveva un problema qualche altro Comune avrebbe potuto coordinare i lavori e tutti insieme chiedere alla Regione più impegno diretto e coinvolgimento.

Chi deve dare il via alla ripresa dei lavori? Certamente non siamo noi Ambientalisti. Vogliamo mettere in sicurezza il bacino del fiume Cecina? E degli altri fiumi? Vogliamo mettere in sicurezza i paesi, le campagne?

Pensiamo che siano soprattutto i Sindaci che debbano far riprendere i lavori, sollecitare la Regione, riconvocare tutti i soggetti, per non rincorrere i problemi ma prevenirli”.

Alluvioni e dissesto idrogeologico: gli ambientalisti rispondono ai sindaci

Ekom Mazzini Olandesi offerte Natale 2024
Inassociazione
kasita natale 2024