Amianto killer nei cantieri navali: Tribunale di Livorno riconosce 650mila euro ai familiari
Amianto killer nei cantieri navali: il Tribunale di Livorno condanna Fincantieri per la morte di mesotelioma dell’operaio Giancarlo V.
Riconosciuto risarcimento complessivo di 650mila euro alla vedova e alla figlia del lavoratore
Livorno, 17 gennaio 2024 – Il Tribunale di Livorno ha accertato la responsabilità dell’azienda per l’esposizione professionale all’amianto e la morte di un livornese, deceduto a Cecina nel settembre del 2009 a 71 anni per un mesotelioma pleurico.
L’azienda cantieristica navale dovrà riconoscere alla vedova, che percepirà anche la rendita spettante ai superstiti con le prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto, un risarcimento di oltre 350mila euro, e quasi 300milla euro alla figlia del lavoratore, assistite dal presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Avv. Ezio Bonanni.
L’uomo aveva lavorato con la qualifica di operaio per 37 anni presso lo stabilimento di Livorno, svolgendo mansioni di carpentiere-saldatore e montatore, sia in officina che a bordo delle navi, in un contesto in cui l’amianto avvelenava praticamente ogni comparto. Fin dagli anni ‘60 l’asbesto era infatti onnipresente nei cantieri navali, e per i lavoratori era inevitabile “l’incontro ravvicinato” con le sottilissime fibre di asbesto che si trovava nelle coibentazioni, nelle tubature, nelle pareti, nel vano motore, nonché nelle cuccette delle navi militari e civili.
Dalla perizia del CTU è emerso che l’uomo aveva manipolato amianto friabile in locali privi di impianti di aerazione senza le mascherine e tute monouso, dispositivi che avrebbero potuto evitargli l’inalazione delle polveri, ed è stato quindi riconosciuto il nesso tra esposizione e insorgenza del mesotelioma.
L’ONA è a disposizione per la tutela dei diritti di tutte le vittime e dei loro familiari con un servizio di consulenza tramite il sito https://www.osservatorioamianto.it e il numero verde 800 034 294.