Amministrative Cecina, il suicidio politico del centrodestra
Cecina, 27 giugno 2024 – Amministrative Cecina, il suicidio politico del centrodestra
A risultati definitivi e a fascia tricolore consegnata a Lia Burgalassi, è tempo di bilanci per il centrodestra cecinese.
Un bilancio amaro, dove a spiccare è il suicidio politico di essere voluti giungere alla competizione elettorale divisi.
Sulle motivazioni non ci sarà accordo, perché alcuni diranno che la scelta di Giangrande è stata imposta dall’alto ed è stata contraria al buonsenso; altri diranno che la mancanza di buonsenso è stata la scelta di Pazzaglia di correre da solo.
Fatto sta che unendo le risorse politiche dimostrate da Pazzaglia (1683 preferenze e 11,7 % dei voti) la vittoria del centrodestra al ballottaggio sarebbe stata certa. Ma la convergenza dei voti non c’è stata, e forse quel 13% di votanti in meno al ballottaggio erano quasi tutti del centrodestra.
La lacerazione del centrodestra sui candidati si vede bene anche dai voti espressi alle liste: ecco alcuni spunti di riflessione.
Pazzaglia correva da solo ma si è preso praticamente tutti i voti della Lega: la sua lista ha raccolto il 4,89+2,80 di Cecina Insieme; la Lega ufficiale schierata con Giangrande ha raccolto un umiliante 1,65%. Delle due l’una: chi guidava la Lega non ha capito cosa voleva la base oppure è stato punito per aver preso una decisione non condivisa.
Appare deludente anche il risultato raccolto da Forza Italia. Quasi il 3% dei votanti alle europee ha scelto un candidato diverso da Giangrande; circostanza che si potrebbe interpretare come una sfiducia del 40% dei votanti il partito nei confronti dei vertici locali. Niente in confronto con la Lega, dove la forchetta raggiunge il 5% e i vertici dovrebbero proprio dimettersi.
La differenza di voti al ballottaggio tra Burgalassi e Giangrande è stata di 945 voti con un numero molto alto di schede nulle. Che il voto nullo sia stato una forma di protesta?
Sicuramente un’occasione persa, non tanto per il risultato mancato ma per la situazione di partenza: quella con un sindaco di centrosinistra sfiduciato che faceva partire la Burgalassi con uno svantaggio importante. Sicuramente – anche a Cecina – il PD e gli altri partiti devono ringraziare gli avversari politici per la mancanza di strategia e l’autolesionismo che hanno saputo dimostrare aiutandoli in un comunque più che meritato successo.
Al di là delle dichiarazioni post-elettorali, per il bene delle prossime consultazioni elettorali (regionali e politiche), il centrodestra è chiamato a una profonda revisione.
Una revisione che può andare da una forte autocritica sui procedimenti decisionali di scelta dei candidati sino alla rivalutazione delle effettive capacità politiche di chi sta guidando il movimento sul territorio.
In tutta Italia il centrodestra vola, qui sprofonda. Che sia un problema di leadership locale?