Anche il PCI dice “No alla chiusura del punto nascita di Piombino”
Piombino (Livorno) 11 febbraio 2021
Anche il PCI federazione di Livorno e Grosseto, con un comunicato congiunto a firma dei segretari Luigi Moggia e Luciano Fedeli, dicono no alla chiusura del punto nascita di Piombino
“No alla chiusura del punto nascita di Piombino
Ai grandi annunci di potenziamento dei presidi ospedalieri periferici e di rafforzamento dei servizi territoriali, fatti in campagna elettorale dai vertici politici e istituzionali della Regione, nei fatti:
si susseguono tagli e riduzioni dei servizi che vanno a colpire le zone periferiche.
Così per gli ospedali di zona di Massa Marittima e Piombino alla teoria del potenziamento seguono invece riduzione delle attività, reparti, personale.
E se gli ospedali non gioiscono i territori non sono da meno.
Per fare solo un esempio, nelle due province, è dal 2014 che si attende l’istituzione delle famose Case della Salute che avrebbero dovuto sostenere prestazioni territoriali adeguate e potenziate per rispondere ai bisogni dell’utenza anche in alternativa agli ospedali.
Nulla di tutto questo.
Si è invece provveduto a creare carrozzoni mastodontici e inefficienti, accorpando zone distretto che non hanno fatto altro che allontanare l’offerta dai bisogno dei cittadini, aumentare i processi burocratici e tempi di attesa senza produrre effetti positivi o benefici sulla popolazione.
Ma le istituzioni che cosa fanno sulla chiusura del punto nascita a Piombino?
Nulla, tutte allineate nelle volontà calate dall’alto.
Ed il PD cosa fa? Resta a guardare e a discutere sugli assetti cercando di togliere spazi di potere alla destra perchè il problema principale sembrano diventate le poltrone rispetto alla salute dei cittadini e, in questo caso, quella delle mamme e dei bambini.
Basta affacciarsi su Grosseto dove è in corso la battaglia per la presidenza del CoeSo tra i sindaci del PD e quelli del centro destra.
Così il sindaco di Massa Giuntini assicura l’ennesima poltrona al PD, mentre su Piombino si estranea ed anzi dichiara che la questione non lo riguarda.
Chiudendo Piombino tra Cecina e Grosseto non sarà previsto nessun punto di riferimento ospedaliero e territoriale ben strutturato a servizio della popolazione che fa riferimento all’area materno – infantile.
Fondamentale sarebbe una presa di posizione dei Sindaci della Val di Cornia, così lo sarebbe opportuna una presa dei sindaci delle Colline Metallifere anche perché questa zona ha già dato troppo in termini di tagli dell’area materno – infantile e Piombino resterebbe un punto di riferimento importante per tutta l’area.
Infatti per la maggior parte dei cittadini delle Colline Metallifere è più facile raggiungere Piombino che Grosseto sia per distanza che per i tempi di percorrenza.
Alcuni esempi: Follonica dista 26 km da Piombino e 50 da Grosseto, Massa 44 da Piombino e 48 da Grosseto, Monterotondo 45 da Piombino e 58 da Grosseto.
Noi del PCI vogliamo che la sanità sia quel diritto previsto dalla Costituzione: universale, accessibile e gratuito per tutti e non semplice operazione di costi e ricavi imposti dai mercati e dalle politiche messe in campo in questi anni dai governi nazionali, regionali e accettate dalle istituzioni locali.
Basta quindi agli annunci – promessa e chiarezza da parte della politica che decida e dica se vuole continuare a occuparsi di poltrone e tagliare il diritto alla salute o se preferisce lottare per i servizi e stare dalla parte dei cittadini, in questo caso delle cittadine e dei loro figli, gli anelli più deboli e meno
rappresentati della società ma quelli più importanti perché ne sono il futuro”.
Luigi Moggia e Luciano Fedeli per le segreterie delle Federazioni di Livorno e Grosseto