Livorno. “Continuo a girare nei quartieri nord, a entrare in case popolari, e ogni volta scopro situazioni che superano ogni immaginazione. Comune e Casalp hanno abbandonato questi cittadini a se stessi, pretendono il canone d’affitto ma fanno vivere tante famiglie livornesi in condizioni insalubri. E quando questi si lamentano dell’umido gli rispondono di aprire le finestre!”.
Così Andrea Romiti, candidato sindaco di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Livorno in Movimento, dopo aver visitato Maurizio, 50enne residente in via Puccini.
“L’esposto che ho presentato il 15 aprile ad Asl e Polizia Municipale era un atto doveroso, purtroppo nessuno finora l’aveva fatto – continua Romiti. E’ una denuncia per gravi patologie respiratorie contratte all’interno di alloggi popolari insalubri in cui chiedo che le autorità preposte valutino l’inerzia del Sindaco e la responsabilità in capo al Presidente di Casalp”.
L’esposto è corredato da articoli di giornale e certificati medici dei residenti di alcuni alloggi popolari.
“I casi riferiti nella denuncia, tra i quali risultano anche minori, riguardano via Garibaldi ma non sono gli unici – spiega Romiti -. Oggi siamo venuti a trovare Maurizio e la situazione è la stessa: muffa che arriva fino al soffitto, odore acre, pavimenti bagnati, mura mangiate dall’umido. Come si fa a vivere in queste condizioni e come fa Nogarin a dormire con questa responsabilità?”.
Maurizio ha 50 anni ed è invalido civile: “Ho segnalato la cosa a tutti, non mi ha mai ascoltato nessuno e quando è stato fatto la risposta è stata che si tratta di condensa. Mi hanno detto che devo tenere le finestre aperte – racconta l’uomo che abita in via Puccini – la realtà è che sono continuamente esposto a muffe causate dall’umidità. Ho provato a fare da me con prodotti appositi ma non ci riesco, serve l’intervento di muratori e professionisti. La casa è invivibile, ogni tanto esco per prendere una boccata d’aria. Non ho un lavoro e sono costretto a vivere in queste condizioni, sfido chiunque a venire al posto mio”.
“La questione va avanti da almeno 3 anni – dice Romiti – invece di dare risposte e prendere provvedimenti, questa amministrazione vi ha abbandonato. Occorre mettere tra le priorità la salute dei nostri figli”.
“Mi hanno tolto ogni speranza di rifarmi una vita, è un’ingiustizia – si sfoga Maurizio, orfano di padre da quando aveva 13 anni – almeno venissero a controllare lo stato in cui siamo costretti a vivere”.