Andrea Romiti: “Porteremo a Livorno una rivoluzione liberale”
Livorno – Andrea Romiti, candidato sindaco del centro destra: “Vogliamo portare a Livorno una rivoluzione liberale: basta col clientelismo, basta con gli amici degli amici, basta con i legacci alle imprese, basta con i cittadini vessati”. Così Andrea Romiti, candidato sindaco del centrodestra, ha lanciato la sua linea di governo inaugurando i nuovi locali di Forza Italia in corso Mazzini 70 alla presenza dei vertici nazionali, regionali e provinciali del partito azzurro, Stefano Mugnai, vicepresidente del gruppo parlamentare alla Camera, Paolo Barabino, vicecoordinatore regionale, Elisa Amato, capogruppo, Maristella Bottino, coordinatrice provinciale e Raffaella Buonsangue, vicesindaco di Pisa.
“Il liberalismo tanto caro a Forza Italia sarà centrale nelle nostre strategie – ha detto il candidato -. Il nostro è un programma in 10 punti ispirato a tre elementi: il lavoro che è il tema principe, l’efficacia e la legalità. Vogliamo un’amministrazione efficiente e un porto e una economia liberati dai clientelismi: questo mix di componenti sono l’unica formula per creare lavoro. Livorno è l’unica città portuale d’Italia ad avere il Pil più basso della sua regione, perché è sempre rimasta imbrigliata dai clientelismi della sinistra. La differenza tra produttività ed assistenzialismo non è ben chiara alla sinistra: le aziende partecipate sono state per anni “assumifici” e oggi i livornesi pagano caro decenni di assunzioni facili fatte dalla sinistra e continuate dai 5 Stelle. Non è questa la visione del futuro che vogliamo per la nostra città: creare occupazione assistenzialistica a breve termine per comprare facile consenso è una promessa che lasciamo volentieri ai programmi della sinistra. Noi diciamo altro, noi vogliamo altro: creare lavoro produttivo invece di occupazione assistenzialistica”.
Lunedì Romiti, con tutta la coalizione che lo sostiene, presenterà ufficialmente il suo programma. Ma intanto il candidato del centrodestra non ha mancato di evidenziare le differenze rispetto a quanto proposto dagli avversari di sinistra. “Leggo di programmi di 100 pagine. Il nostro è di sole 4 pagine. La differenza è culturale: loro sono profondamente centralisti e burocratici, loro vogliono controllare ogni passo del cittadino, disciplinare ogni singolo aspetto delle aziende, loro vogliono continuare ad ingessare la nostra Livorno per garantirsi i privilegi che hanno sempre avuto. Noi vogliamo una Livorno libera, messa nelle condizioni di spiccare il volo e di sfruttare finalmente le sue potenzialità nella portualità, nella logistica, nel turismo”.