Anffas Livorno, Sartorio (Fp-Cgil): “Pesante taglio allo stipendio o licenziati: ricatto inaccettabile ai danni di 4 educatori”
Livorno, 23 dicembre 2021
La dichiarazioni di Emiliano Sartorio (Fp-Cgil provincia di Livorno) sulla situazione di 4 educatori che dal 1 di gennaio perderanno il posto di lavoro
“Anffas vuol licenziare 4 educatori a partire dal 1 gennaio.
L’alternativa al licenziamento sarebbe un taglio di circa 200 euro mensili su stipendi che attualmente si attestano intorno ai 650 euro.
Un vero e proprio ricatto.
L’associazione si occupa di sostegno alle persone disabili e opera all’interno del parco della rsa Villa Serena in una sede concessa in affitto a condizioni agevolate dal Comune di Livorno.
Anffas conta al momento una decina di dipendenti (6 educatori, 1 operatore socioassistenziale e 3 impiegati).
L’associazione ha chiesto alla Asl l’accreditamento per diventare struttura socio sanitaria da socio educativa:
è proprio a seguito di questo passo che Anffas ci ha comunicato nei giorni scorsi la propria intenzione di tagliare 4 educatori su 6 per sostituirli con 4 Osa.
L’associazione ci ha detto che ha bisogno di operatori socio-sanitari per ottenere l’accreditamento ma in realtà potrebbe ottenerlo anche inserendo all’interno del proprio organico altre figure professionali, come ad esempio tecnici dell’animazione socio educativa.
Ad Anffas abbiamo perciò chiesto di utilizzare i 4 educatori in questione come animatori ma la nostra proposta è stata bocciata:
l’associazione si dice disponibile ad impiegare questi 4 lavoratori soltanto come Osa (ovviamente dopo un opportuno percorso formativo) e a patto che accettino di modificare il proprio livello d’inquadramento.
La richiesta di Anffas è irricevibile: per i 4 educatori (tutti assunti a tempo indeterminato e da oltre venti anni al lavoro in quella struttura) il passaggio ad Osa a queste condizioni significherebbe un taglio allo stipendio di circa 200 euro mensili.
La proposta dell’associazione è inaccettabile, anche perchè gli stipendi di questi 4 lavoratori si attestano attualmente intorno ai 650 euro per circa 18 ore alla settimana.
Per salvare il proprio posto di lavoro i 4 educatori sarebbero disposti anche ad accettare il demansionamento ad Osa, ma senza inaccettabili decurtazioni alla busta paga.
Anffas però non sembra disponibile ad aperture.
O i 4 educatori accetteranno il passaggio ad Osa con i conseguenti pesanti contraccolpi in busta paga, oppure a partire dal 1 gennaio saranno licenziati.
Un vero e proprio ricatto che non possiamo accettare: basta fare economie sulla pelle dei lavoratori”.