Approvato progetto MapLi, un applicativo per mappare le opere pubbliche e il loro stato di avanzamento
Il progetto è stato approvato dall’Amministrazione comunale
MapLi, un applicativo per mappare le opere pubbliche e il loro stato di avanzamento
L’assessore Viviani: “Un importante strumento di trasparenza, controllo e conoscenza”
Livorno, 8 ottobre 2020
L’Amministrazione comunale ha approvato un progetto per la realizzazione di MapLi.
E’ un sistema georeferenziato che consentirà di mappare in tempo reale la localizzazione e lo stato di avanzamento delle opere pubbliche.
Tutta la cartografia e i dati disponibili per ciascuna opera, struttura e area pubblica saranno organizzati e rappresentati in forma “immediata” grazie al nuovo applicativo gestionale, che a sua volta sarà conferito nel Sistema Informativo Territoriale (SIT) del Comune di Livorno, seguendone i principi e le risorse cartografiche presenti.
Lassessore all’urbanistica e ai lavori pubblici Silvia Viviani, dichiara:
“Si tratta di un importante strumento di trasparenza, controllo e conoscenza, in particolare per quanto riguarda lo stato attuativo del programma dei lavori pubblici; con diversi livelli di accessibilità per gli uffici comunali, per i tecnici esterni, per i cittadini.
Ogni attrezzatura pubblica (per esempio le scuole) sarà individuata sulla cartografia (sarà possibile vedere in quale contesto è ubicata) e con un semplice click; si potranno ottenere dati e informazioni (il tipo di lavori previsti, a che punto sono, ecc).
Un prezioso ausilio per le attività di governance degli amministratori, per i professionisti, per la popolazione”.
Come funzionerà MapLi
MapLi dividerà le opere del Comune in due macrocategorie, ossia le opere di progettazione e quelle di realizzazione.
Ad ogni opera sarà assegnato un identificativo di riferimento, un titolo ed una descrizione, la data di inizio, l’importo complessivo dei lavori, lo stato della progettazione e altra documentazione.
Le opere saranno georiferite utilizzando etichette e simbologie apposite che individueranno particelle catastali e poligoni disegnati a mano o importati da “shape file”.
I lavori avranno uno sviluppo per stralci, che saranno evidenziati in mappa in funzione degli stati di avanzamento.
I dati andranno a costituire una scheda dell’opera che potrà essere consultata attraverso una ricerca testuale nel sistema o interrogando geograficamente l’oggetto sul SIT.