Cronaca 5 Ottobre 2017

Aria radioattiva: piccole concentrazioni di Rutenio-106 rilevate anche in Toscana

L’Apat segnala radioattività in aria: piccole concentrazioni di Rutenio-106 rilevate anche in Toscana

Quantità che non hanno un impatto significativo sulla salute e sull’ambiente. E’ stata esclusa la provenienza da impianti nucleari o esplosioni di ordigni bellici in quanto in tal caso sarebbe stato accompagnato da altri radionuclidi.

Radioattività in aria: piccole concentrazioni di Rutenio-106 rilevate anche in Toscana

Il 2 ottobre il Centro regionale di Radioprotezione di Arpa Lombardia ha segnalato la presenza di tracce di radioattività nell’aria ad ISPRA, che ha in conseguenza allertato i laboratori della Rete nazionale di sorveglianza della radioattività ambientale (rete RESORAD) del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).

Il dato iniziale era relativo al campionamento di particolato atmosferico dal 29 settembre al 2 ottobre (fine settimana). Anche altri laboratori delle ARPA del nord e del centro hanno confermato l’identificazione di Ru-106 (rutenio) in aria, in quantità che non hanno un impatto significativo sulla salute e sull’ambiente.

Il Ru-106 è un radionuclide impiegato in radioterapia, presente in impianti di produzione in diversi paesi europei. E’ stata esclusa la provenienza da impianti nucleari o esplosioni di ordigni bellici in quanto in tal caso sarebbe stato accompagnato da altri radionuclidi.

I dati disponibili attualmente mostrano livelli misurati da alcuni mBq/m3a qualche decina di mBq/m3 (in Friuli VG e Veneto).

In Toscana, l’Unità Operativa Radioattività e Amianto di ARPAT – laboratorio di riferimento della rete nazionale – effettua il campionamento e analisi giornaliera a Firenze, dove è stato rilevato un valore intorno ad 1 mBq/m3 nel campione del fine settimana (dal 30/09 al 02/10 mattina) e in quello del lunedì (dalla mattina del 02/10 alla mattina del 03/10).

Le misure sono in corso per una quantificazione più precisa, in quanto il livello è ai limiti della rivelabilità con il protocollo standard, e per continuare a seguire con attenzione l’evoluzione del fenomeno, in coordinamento con la rete dei laboratori delle Agenzie.

Anche il sistema internazionale per la misura della radioattività ha confermato la presenza in aria di piccole quantità di questo radionuclide, sulla base dei rilevamenti effettuati in Repubblica Ceca, Austria, Svezia, Polonia e Svizzera. Sono in corso gli approfondimenti per determinare l’origine della contaminazione che, in base ai dati radiologici e metereologici disponibili, sembra provenire dall’Est-Europa.