Arpat, l’area potenziale di ricaduta degli inquinanti e il sopralluogo al magazzino di rifiuti andato a fuoco
Incendiato un capannone autorizzato al recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi in via Pasubio a Cecina
Cecina (Livorno) 10 febbraio 2021
Su richiesta della Sala operativa della Protezione Civile, gli operatori del Dipartimento ARPAT di Livorno sono intervenuti nella prima mattina di oggi, mercoledì 10 febbraio, per un incendio sviluppatosi nel corso della notte presso un capannone della ditta Scapigliato srl – impianto di Via Pasubio a Cecina, autorizzato al recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi ex art.208 D. Lgs. 152/06.
Al momento del sopralluogo l’incendio era ancora in corso con squadre dei Vigili del Fuoco impegnate al contenimento e allo spegnimento delle fiamme, divampate all’interno del capannone dove risultavano stoccati rifiuti ingombranti e imballaggi; in particolare sono bruciati ingombranti destinati al trituratore (dalla raccolta domestica es. materassi, mobili ecc), imballaggi in plastica, rifiuti misti di attivita’ di costruzione e demolizione, tutti rifiuti classificati come non pericolosi.
I tecnici ARPAT hanno provveduto ad acquisire la documentazione relativa ai rifiuti presenti nell’impianto che sarà oggetto di attenta valutazione.
Al fine di valutare l’area di massima ricaduta dei fumi e di dispersione degli inquinanti, il Dipartimento ha attivato il Settore specialistico dell’Agenzia di Modellistica diffusionale, che ha acquisito informazioni sulla direzione dei venti prevalenti nella zona e nel periodo dell’incendio ed ha prodotto una rappresentazione della zona di impatto, che può includere con buona approssimazione le aree più interessate dalla dispersione e soprattutto deposizione al suolo delle sostanze rilasciate nel corso dell’evento.
Nella foto la mappa della zona potenzialmente interessata al fenomeno di ricaduta degli inquinanti.
I tecnici ARPAT nel corso del sopralluogo hanno richiesto alla Ditta di procedere alla chiusura della linea di scarico delle acque meteoriche dei piazzali dove ricadevano le acque di spegnimento dell’incendio e di attivare una ditta esterna per aspirare le acque dalle vasche dell’impianto di trattamento con autobotti.
Le acque aspirate saranno stoccate momentaneamente in impianto, in attesa di caratterizzazione, per poi procedere allo smaltimento come rifiuti; in questo modo si è impedito il rilascio in ambiente delle acque di spegnimento, contenenti i residui della combustione e l’agente schiumogeno utilizzato dai vigili del fuoco.
Per informazioni aggiornate consultare anche il sito del comune di Cecina.