Ambiente 21 Dicembre 2019

Arpat: Stabilimento petrolchimico Eni, esiti della verifica ispettiva “Seveso”

Livorno 21 dicembre 2019 – La Commissione ha concluso la verifica con 9 raccomandazioni e 5 proposte di prescrizione

Stabilimento petrolchimico Eni di Livorno: esiti della verifica ispettiva "Seveso"

Nel corso del 2019, la Raffineria Eni di Livorno è stata sottoposta ad ispezione ordinaria ai sensi della normativa Seveso da parte di una commissione ispettiva, composta da Vigili del Fuoco, ARPAT, INAIL e ASL; nel corso dell’ispezione è stata accertata l’adeguatezza della politica di prevenzione degli incidenti rilevanti messa in atto dal gestore e sono stati esaminati i sistemi – tecnici, organizzativi e di gestione – applicati nello stabilimento, per verificare così l’adozione delle misure e dei mezzi previsti per la prevenzione degli incidenti rilevanti e per la mitigazione delle loro conseguenze.

simulazione-emergenza.jpgL’esame dei sistemi tecnici ha comportato l’effettuazione di alcune prove di emergenza, per verificare ad esempio la funzionalità e l’efficienza dell’impianto antincendio, dei sensori di rilevazione idrocarburi, ecc.

A seguito di alcune non conformità riscontrate dopo l’esame dei sistemi applicati nello stabilimento, la Commissione ha concluso la verifica con 9 raccomandazioni e 5 proposte di prescrizione. Tra i punti salienti, è stato chiesto di integrare il Rapporto di sicurezza valutando:

  • la probabilità di accadimento – e relative conseguenze – degli incidenti rilevanti legati ad attività di manutenzione, pulizia e svuotamento dei serbatoi, attivando, qualora necessario, idonee misure di prevenzione. Va ricordato infatti che, il 28/03/2018, durante un’operazione di questo tipo condotta presso un serbatoio della Società Neri Depositi Costieri Spa nel porto di Livorno, si verificò un incidente rilevante, sotto forma di deflagrazione, che provocò il decesso di due lavoratori e l’evacuazione dell’area circostante
  • l’incidente relativo allo sversamento di sostanze pericolose presenti nei serbatoi, situati all’interno di bacini di contenimento non pavimentati, che possono determinare il rilascio delle stesse nel sottosuolo e quindi nelle acque sotterranee.

planimetria emergenza stabilimentoIl Rapporto di sicurezza ha lo scopo di descrivere l’attività svolta all’interno dello stabilimento, di analizzare i rischi di incidenti rilevanti ad essa connessi e di individuare le misure di sicurezza e di prevenzione adottate per prevenirli. Il Rapporto deve, inoltre, evidenziare gli eventuali impatti derivanti dal rischio di incidenti rilevanti sul territorio circostante lo stabilimento.

La Raffineria di Livorno si trova a Stagno, nella zona industriale a nord della città ed è collocata per circa metà nel territorio del Comune di Collesalvetti e per l’altra metà nel territorio del Comune di Livorno. Lo stabilimento ha un’estensione di circa 150 ettari ed è autorizzato a lavorare greggio in quantità pari a 5,2 milioni di t/a; assicura il rifornimento di prodotti petroliferi per usi industriali e civili ad una vasta area del Paese, in particolare Toscana, Emilia, Umbria e Lazio.

La Raffineria è collegata tramite oleodotti al Deposito Eni di Calenzano (FI), ai propri terminali marini (presso la Darsena Petroli e la Darsena Ugione), al Costiero Gas Livorno e ad altri depositi costieri.
All’interno dello stabilimento vi sono diverse aree operative:

  • Area destinata alla produzione di GPL, benzine, cheroseni, gasoli, oli combustibili e zolfo
  • Area destinata alla produzione di oli lubrificanti, paraffine, petrolati, estratti e bitumi
  • Area per il Trattamento delle Acque Affluenti ed Effluenti
  • Area destinata alla produzione di aria strumenti e vapore per i consumi interni, nonché alla produzione di energia elettrica per utilizzo da parte della Raffineria e per cessione alla rete elettrica nazionale
  • Area destinata allo stoccaggio, movimentazione e spedizione/ricevimento dei prodotti petroliferi
  • Area per la miscelazione, il confezionamento e la spedizione di prodotti lubrificanti, sfusi ed imballati

Fonte ARPAT