Arresto e multa da 29 milioni per una badante
I fatti della condanna in giudicato risalgono al 2009
Arrestata collaboratrice domestica residente a Livorno: colpita da ordine di carcerazione deve scontare la pena di 4 anni per contrabbando internazionale di sigarette. Multata per 29 milioni di euro per i tributi evasi
Nella serata di lunedì 3 settembre, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Livorno hanno arrestato una donna ucraina – di 49 anni e da circa un decennio residente nel capoluogo labronico- colpita da un provvedimento di carcerazione a seguito di sentenza di condanna pronunciata, nel 2015, dalla Corte di Appello di Ancona.
Il provvedimento restrittivo è conseguente a indagini svolte, nel 2009, dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona: in quel contesto era stato accertato il coinvolgimento della cittadina ucraina in condotte di contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri commesse in Vicenza, sempre nell’anno 2009.
Lo sviluppo processuale della vicenda ha portato a una prima pronuncia di condanna emessa dal Tribunale di Ancona nel 2013, confermata, poi, in secondo grado, dalla Corte d’Appello del capoluogo dorico nel 2015.
Avverso tale condanna – che ha stabilito, a fronte delle responsabilità accertate in capo alla donna, la pena detentiva di 4 anni di reclusione cui si aggiunge anche la pena pecuniaria di 29 milioni di euro di multa (commisurata all’entità dei tributi evasi sul carico di sigarette contrabbandate) – era stata proposta impugnazione innanzi alla Suprema Corte di Cassazione.
Nel 2017, il ricorso è stato tuttavia dichiarato inammissibile dai Giudici di legittimità.
Divenuta, quindi, irrevocabile la condanna, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona ha emesso l’ordine di carcerazione, prevendendo l’arresto e la traduzione della donna presso l’istituto di detenzione più vicino.
Attivati dai colleghi di Ancona, i Finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Livorno hanno rintracciato la donna che svolgeva l’attività di collaboratrice domestica in città.
La donna è stata tradotta presso la sezione femminile della Casa Circondariale “Don Bosco” di Pisa in stato di detenzione, per dare corso all’esecuzione della pena.
Livorno, 04.09.2018