Arte in lutto: è morto il pittore Daniel Schinasi, padre del neofuturismo
Livorno 12 aprile 2021
E’ morto a Nizza il pittore livornese Daniel Schinasi padre del neofuturismo
Si è spento a Nizza, la sua seconda casa, dopo aver vissuto per anni tra Cecina e Casino di Terra
Daniel Schinasi il 17 maggio avrebbe compiuto 88 anni
Le prime opere le espone a Livorno nel 1958 e nel 1960 inaugura la prima mostra a Bottega d’Arte della città labronica.
Nel 1953 Frequenta i corsi all”Accademia Silvio Bicchi.
Esegue alcuni disegni da Tintoretto, Leonardo e Michelangelo.
Vive tra Alessandria e Il Cairo, studiando all’istituto commerciale salesiano Don Bosco, e iniziando a dipingere in casa di Edwin Mecher.
Nel 1956 lascia l’Egitto durante la crisi di Suez e arriva in Italia, a Livorno, dove nel 1958 espone le sue prime opere.
Nel 1960 Inaugura la prima mostra a Bottega d’Arte di Livorno.
Nel 1961 Apre il Corso dell’Artista a Pisa.
Nel 1962 Fonda con Paolo Luca Donati: ” Il Gruppo Oggi ”
Nel 1963 Progetta un Manifesto per l’ONU dedicato alla Pace.
Pendolare sulla linea ferroviaria Antignano-Pontedera esegue un gran numero di disegni, coltivando ancora la sua passione per l’arte rinascimentale e per autori come Vincent van Gogh e Paul Gauguin.
Negli anni ’60 apre gallerie d’arte e inizia a dipingere le prime tele Neofuturiste.
Il rifiuto degli eccessi Futuristi, e una visione più ottimista e focalizzata alla pace e all’uguaglianza tra gli uomini lo portano a pensare ad un nuovo movimento che possa esprimere la sua arte
Conosce De Chirico e Carlo Carrà, finisce due grandi tele, il “Giudizio universale” e “lo sport”.
Si sposa alla sinagoga di Livorno, nel 1964, con una giovane studentessa, Manuela Natalini “Yasmine”.
Qualche anno dopo, nel 1967 si trasferisce a Parigi, conosce personaggi importanti come Oscar Ghez, fondatore del Musée du Petit Palais,
Nel 1970 nasce la sua prima figlia, Sarah, lascia Parigi per Milano, e li fonda il movimento Neofuturista.
A Cecina, nel giugno del 2016, aveva inaugurato un monumento dedicato alla memoria del rabbino Elio Toaff.
Lascia la moglie, i due figli e un enorme patrimonio artistico di grande valore.