Politica 25 Ottobre 2021

Assemblea Regionale Toscana Italia Viva, l’intervento del coordinamento di Livorno

Politica – Livorno 25 ottobre 2021

Assemblea Regionale Toscana Italia Viva, l’intervento del coordinamento di Livorno

L’esito delle recenti elezioni, con risultati soddisfacenti per i candidati sostenuti da Italia Viva, ha rimarcato l’affermazione dei soggetti politici riformisti e progressisti e del gradimento del governo europeista Draghi.

Il populismo dei 5 Stelle è stato marginalizzato, il nazionalismo di destra contenuto.

L’esperienza, la professionalità, la preparazione sono indispensabile bagaglio per gli amministratori e se inoltre sono affiancati da menti giovani e propositive in grado di ideare e realizzare progetti riformisti non potranno che fare il meglio per le città che amministrano.

Al di là dei problemi personali, l’istanza liberale ambientalista ha confermato la sua importanza politica e l’obiettivo di unificazione delle attuali varie componenti si fa a maggior ragione pressante.

Le attività di coordinamento che dal basso a Livorno -come in molte altre provincie- si stanno concretizzando, devono trovare realizzazione politica anche a livello regionale e nazionale.

Punto di riferimento è l’azione del governo Draghi e nel suo sostegno che verrà messo alla prova nel successo dell’utilizzo dei fondi del PNRR.

Le nubi emergenti sull’insufficienza della capacità imprenditoriali e lavorative disponibili per l’esecuzione dei progetti finanziati nei tempi previsti sono campanelli di allarme per il paese e per lo stesso governo Draghi su cui occorre correre velocemente ai ripari. Nello stesso tempo non si può evidenziare che alla Toscana, e in particolare per la costa, sono destinate quote marginali per mancanza di progetti in linea con i requisiti previsti dal NGEU.

Su entrambi questi aspetti ad inizio anno abbiamo inviato una lettera aperta – senza purtroppo riscontro – al sindaco Salvetti e al presidente Giani.

La nostra posizione centrale ci offre la possibilità di giocare un ruolo chiave per la ripresa del dopo pandemia.

La Toscana può diventare lo snodo, l’anello di congiunzione che può agevolare, snellire e velocizzare scambi, movimenti e raccordi non solo tra il nord e il sud ma con il resto dell’Europa di cui facciamo convintamente parte.

Per non farsi trovare impreparati per le successive emergenti opportunità finanziarie, Italia Viva Livorno ha elaborato un ambizioso progetto di riassetto e sviluppo ferroviario e tranviario dell’area vasta costiera toscana.

Velocizzare i collegamenti, crearne di nuovi più moderni, efficienti e versatili, movimentare le merci diminuendo il traffico veicolare e l’inquinamento non è utopia, non è un sogno, è pensare e realizzare una regione migliore per i Toscani e per gli italiani.

Il piano è stato pensato perché tutta la zona costiera e di conseguenza tutta la Toscana ne trovi giovamento socio-economico.

La parola chiave del progetto è DISTANZA ECONOMICA in ambito europeo, nazionale, regionale e locale:

quei territori che riusciranno ad offrire sistemi di mobilità all’avanguardia in termini di tempi di percorrenza e di servizi annessi, saranno vincenti.

La competizione non aspetta e il ritardo accumulato dalla costa toscana è evidente e strutturale. Basti pensare alla configurazione del TEN-T che vede per l’Italia solo un asse centrale passante per Firenze con una diramazione per la costa quando invece le regioni del nord Europa dispongono di una rete di ben altra consistenza.

E così l’allarme della Federagenti sul fatto che soltanto il 3% delle merci imbarcate e sbarcate dall’oriente hanno una destinazione europea e non nazionale.

Soltanto rendendo competitiva la distanza economica con i mercati del centro e est europeo il sistema logistico della costa tirrenica potrà svilupparsi.
E così la proposta dell’alta velocità costiera con diramazione Lucca-Modena-Verona-Brennero nel pieno rispetto delle sollecitazioni europee.

Lo stesso dicasi in ambito regionale. Basti pensare che i tempi di percorrenza fra il municipio di Livorno e quello di Firenze sono di circa due ore, indipendentemente dal mezzo di trasporto utilizzato e in misura doppia rispetto da quelli di Pisa e Bologna, pur in presenza di una distanza geografica similare.

Senza poi parlare della situazione della Costa Etrusca o di Grosseto!

Ben venga una nuova linea veloce ferroviaria nella configurazione della Fi-Pi-Li che abbatta drasticamente i tempi di percorrenza.

Sempre in termini di distanza economica, lo stesso dicasi anche per un sistema ferrotranviario di area vasta costiera che elimini le rotture di carico fra le principali destinazioni ivi comprese quali i presidi ospedalieri, l’aeroporto, la Stazione Marittima, i luoghi di studio e di lavoro, quelli turistici.
Tutto questo anche per rafforzare i presupposti dell’indifferenza produttiva, del collocamento ottimale delle attività secondarie e terziarie nell’ambito dell’area vasta.

Se i tempi per raggiungere il posto di lavoro si riducono, si affievolisce l’obiettivo politico del sito produttivo locale e con ciò progredisce una visione produttiva complessiva di area.

Parlare di area toscana per Italia Viva Livorno comporta però una visione globale che non può esentarla dall’evidenziare questioni gravi e disattese dall’amministrazione locale.

La questione ENI che malgrado proponesse soluzioni produttive meno inquinanti e di attualizzazione più moderna non è stata assolutamente presa in considerazione ma lasciata in balia di contestazioni di nessuna valenza propositiva tipo l’inattuabile Rifiuti Zero.

Contestazioni alle quali le Amministrazioni dei Comuni interessati (Livorno e Collesalvetti) si sono genuflesse e non hanno saputo evidenziare un progetto futuro di crescita ecosostenibile.

Soffermandosi ancora su Livorno non possiamo non evidenziare il “problema” inceneritore che qualcuno vorrebbe semplicemente chiudere senza analizzare seriamente le conseguenze e le ricadute ambientali e occupazionali ei relativi aumenti dei costi che poi saranno inevitabilmente sostenuti dai cittadini livornesi inglobandoli nella tassa TARI.

Altro capitolo dolente di Livorno riguarda la sanità locale.

Dopo il ventennio di Rossi, i livornesi ancora non conosco il modello sanitario toscano incentrato su un’ampia disponibilità di servizi territoriali tramite le Case della Salute al momento inesistenti e di un nuovo Ospedale sempre lungi da venire e collocato in un luogo difficilmente accessibile con forzature urbanistiche di rilievo.

Ne consegue anche un impoverimento nella qualità e quantità dei servizi sanitari offerti.

Tutto questo mentre nel resto della regione si sono costruiti Ospedali nuovi e moderni che addirittura oggi si ampliano. Mentre realtà molto più piccole e meno popolose di Livorno vantano case della Salute in gran numero e perfettamente funzionanti.

Italia Viva Livorno continua e continuerà ad essere propositiva ma purtroppo, troppo spesso scarsamente ascoltata.

Ma oggi in questa Assemblea noi vogliamo proporvi un progetto ambizioso e di alto livello.

Basta con la Toscana a due velocità. Qualcuno ci ha accusato di essere sognatori. Ma cosa c’è di più bello di riuscire a realizzare

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