La riflessione politica dell’associazione culturale CambiaMenti sull’attuale situazione politica a livello nazionale:
“Per l’Italia è un momento politico poco comprensibile, poiché si mettono a rischio la stabilità e la credibilità internazionale del Paese in un momento delicatissimo, tra la pandemia e i gravi problemi economici e sociali che questa ha innescato.
Eppure si potrebbe notare una tendenza addirittura mondiale a ricercare equilibri politici rassicuranti, e al contempo inclusivi e solidali:
uno stop mondiale ai sovranisti che vogliono dividere tutto quello che si può dividere e alle spettacolarizzazioni politiche cui ci siamo abituati negli ultimi tempi.
Ecco allora un serio (eppure interprete anche di istanze radicali) Joe Biden al governo degli Stati Uniti, dopo Trump e i suoi anni ‘di caos e divisione‘ (testuali parole di Michelle Obama).
Oppure pensiamo, qui in Toscana, al neo presidente Giani, argine di pericolose derive destrorse.
E quindi sembra di scorgere un desiderio di Sinistra, perché la Sinistra pensa alla collettività, includendo quei deboli e quegli esclusi che le varie
destre mondiali lascerebbero tranquillamente indietro (diamo il vaccino in rapporto al Pil, cioè diamone di più ai più ricchi: sintesi dell’inquietante idea della Moratti in Lombardia).
Maggiori interventi statali, in un’ottica di aiuto e supporto, di solidarietà, sono percepiti ovunque come indispensabili in un’epoca di emergenza sanitaria. Pensiamo che sia questo lo spirito del tempo.
È bene che le forze di sinistra nazionali e locali capiscano la loro importanza e diano risposta a ciò che è loro richiesto dalla società in questo momento.
È tempo di progetti politici seri, di prospettive che facciano tesoro di eredità date sbrigativamente per obsolete in nome di personalismi, protagonismi, colpi di teatro, suggestioni massmediatiche.
Dalla società emerge una richiesta di ricompattamento, con superamento di personaggi e ‘idee’ che ormai hanno fatto il loro tempo.
E la sinistra per prima deve tornare a fare grandi progetti, in una prospettiva di unità e condivisione”.