Cronaca 20 Maggio 2023

AT replica ad associazioni LGBTQIA+: “Il problema alla base è che il codice fiscale per come funziona adesso non tutela le persone trans* e non binarie”

Livorno 20 maggio 2023

L’azienda di trasporto Autolinee Toscane risponde alle Associazioni LGBTQIA+ toscane che hanno indirizzato la loro lettera di protesta agli organi di informazione

Ci siamo confrontati, anche in sede istituzionale, più volte con le associazioni per affrontare la questione e trovare le possibili soluzioni.

Dispiace che ora arrivi questo messaggio attraverso i media (preceduto solo da un commento su Facebook al quale abbiamo già risposto), più utile ad avere visibilità che a risolvere le cose.

Come anche comunicato alla Segreteria dell’Assessore regionale alle pari opportunità e azioni positive Alessandra Nardini, Autolinee Toscane ha chiesto informazioni su come si comporta il sistema sanitario in questi casi per fare la stessa cosa, agire nello stesso modo e cercare di tutelare chi si sente discriminato.

Il problema alla base è che il codice fiscale per come funziona adesso NON tutela le persone trans* e non binarie.

 

E abbiamo anche espresso la nostra volontà di promuovere e partecipare a un’azione verso il legislatore per modificare il codice fiscale in modo che tutti possano sentirsi accolti e riconosciuti.

Come già riportato, non esiste una tessera abbonamento personalizzabile perché non vogliamo emettere nuova plastica inutile.

Non ci risultano episodi nei confronti di persone trans* e non binarie che in fase di verifica dell’abbonamento siano stati oggetto di discriminazione o che siano state costrette a un outing forzato.

Abbiamo anche chiesto in un incontro a settembre 2022 di segnalarci quanti e quali casi si fossero verificati per poter agire puntualmente, per comprendere i casi, per trovare una soluzione.

Dalle associazioni non è arrivata nessuna segnalazione.

Ricordiamo che i nostri controllori e verificatori hanno la qualifica di pubblico ufficiale, hanno il diritto di chiedere le generalità e il dovere alla riservatezza, al pari di altri soggetti titolari di questa qualifica in moltissime situazioni diverse (dalle multe al codice della strada alla richiesta di documenti all’anagrafe alla richiesta di una visita sanitaria) e sono formati con queste priorità.

Ci siamo mossi per la modifica del sistema e per inserire un campo nel processo di registrazione.

A settembre 2022 avevamo chiesto 6 mesi di tempo per studiare una soluzione, abbiamo chiesto alla Regione Toscana come si muoveva in questa direzione il Sistema Sanitario essendo anche quello basato sulla Tessera Sanitaria e sul Codice Fiscale, abbiamo cercato di capire come due campi non corrispondenti (il genere riportato sul codice fiscale e quello scelto dall’utente) potessero non confliggere a livello informatico all’interno di un sistema complesso e protetto da standard di sicurezza elevati che ha oltre 350.000 utenti registrati.

Insomma, è facile capire che non è una “soluzione semplice” da adottare.

 

Il manifesto at pride non è un rainbow washing ma è un primo passo di un’azione più estesa che prevede il coinvolgimento del personale attraverso propria attività di sensibilizzazione e l’inserimento nel programma di formazione di un modulo dedicato alle questioni di genere. Da febbraio abbiamo avviato un progetto di comunicazione interna grazie alla collaborazione della capo gruppo, studiando ciò che il nostro gruppo fa nel mondo su questo tema e attivando anche nostro personale che fa parte di associazioni LGBTQIA+ per raccogliere informazioni, pareri ed esperienze.

Un altro passo è stato rispondere positivamente all’associazione Under Dog che ci ha contattati per chiederci sostegno per degli eventi di fundraising per il Toscana Pride del 9 luglio e alla quale abbiamo detto che avevamo intrapreso una selezione di un soggetto che potesse accompagnarci in un percorso di sensibilizzazione interna. E al tempo stesso – l’Associazione può confermare – abbiamo detto che prima di fare qualsiasi passo con loro era opportuno fare un passaggio con il Toscana Pride viste le incomprensioni dello scorso anno.

Sui colori, come già riportato, la nostra scelta è stata quella di ispirarci alla prima Rainbow Flag a 8 colori, quella del 1978 in occasione del Pride di San Francisco, e che non ci risulta essere meno inclusiva della versione a 6 colori.

 

Possiamo fare tanto, e meglio, per questo siamo a disposizione delle associazioni LGBTQIA+ se in modo costruttivo ci vogliono segnalare errori che possiamo correggere e indicare attività che possiamo fare all’interno del nostro perimetro di azione.

 

 

 

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