Atti persecutori, divieto di avvicinamento per due indagati
Livorno 17 aprile 2025 Atti persecutori, divieto di avvicinamento per due indagati
Prosegue l’attività del Comando Provinciale dei Carabinieri di Livorno in tutta la provincia, in linea con le direttive condivise in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presso la Prefettura di Livorno, tesa in via prioritaria alla tutela e sicurezza delle fasce vulnerabili della popolazione anche attraverso costanti attività e servizi di monitoraggio e controllo di tutte le persone residenti sul territorio che sono sottoposte a misure cautelari e di sicurezza a seguito di pregresse vicende in cui sono emersi quali autori di condotte minacciose e talvolta violente verso altre persone. Si tratta talvolta anche di dinamiche maturate in ambiente domestico, costituenti casistiche riconducibili al dettato normativo di cui al cd. codice rosso. È all’interno di tale cornice che, negli ultimi due giorni, i Carabinieri della Compagnia di Piombino, su disposizione della Procura della Repubblica di Livorno, hanno dato esecuzione, a un giorno di distanza l’una dall’altra, a ben due ordinanze di applicazione di misura cautelare ad altrettanti indagati uomini, gravemente indiziati del reato di atti persecutori.
I primi sono stati i Carabinieri della Stazione di Piombino che hanno notificato l’ordinanza ad un 43enne in cui è contenuto il divieto di avvicinamento alla ex coniuge, dopo che quest’ultima aveva esternato timore per la propria incolumità avendo ricevuto ripetute e gravi minacce, anche di morte, da parte dell’uomo. Infatti dalla ricostruzione eseguita dai carabinieri sulla vicenda annoverano ripetuti casi in cui l’ex marito ha avuto atteggiamenti violenti e offensivi nei suoi confronti.
Analogo provvedimento è stato eseguito, il giorno successivo, questa volta dai Carabinieri della Stazione di Venturina Terme, nei confronti di un 33enne del posto, gravemente indiziato di atti persecutori nei confronti della ex compagna, per ripetute condotte talvolta moleste anche per la eccessiva gelosia e tese a esercitare il controllo sulla vittima vulnerabile per impedirle di avere contatti con altre persone, spesso anche accompagnati da minacce telefoniche.
Sulla scorta di tali condotte per impedire ulteriori dinamiche ostili e minacciose ai danni delle vittime, l’Autorità Giudiziaria, concordando in pieno con le risultanze investigative compendiate nelle rispettive informative dei carabinieri, ha disposto, a carico dei due indagati, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa a non meno di 500 metri, con l’ulteriore rafforzamento del controllo a distanza con braccialetto elettronico.
In esecuzione ai provvedimenti i Carabinieri hanno rapidamente proceduto al rintraccio dei due indagati e contestualmente dato esecuzione alle misure cautelari