Con il ritorno del prezzo del petrolio ai livelli pre-covid, posizionandosi ai massimi da un anno, migliorano le stime degli analisti sulle aziende del settore energetico. In Borsa Italiana il titolo sotto i riflettori in questo momento è ENI, in grado di recuperare parte della quotazione persa ad inizio 2020 con una performance positiva di oltre il 12% negli ultimi 6 mesi.
In attesa dei dati ufficiali sui risultati dello scorso anno, sul portale dell’azienda italiana si stima per il quarto trimestre 2020 un utile operativo aggiustato a 450 milioni di euro, con un utile netto negativo di 40 milioni e una produzione di 1,72 barili al giorno. Le informazioni ufficiali verranno rilasciate il 18 febbraio 2021, quando il consiglio di amministrazione sarà chiamato a rendere pubbliche le decisioni in merito al dividendo 2020.
Le previsioni a lungo termine degli analisti indicano una posizione buy sul titolo ENI, con un target price medio di 10 euro, considerando l’impresa in grado di difendersi meglio dalla volatilità della quotazione del greggio rispetto a Saipem e Tenaris.
Nel breve termine le politiche del neoeletto presidente americano Joe Biden potrebbero favorire le energie rinnovabili, inoltre anche l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha ridotto le stime, con una domanda di petrolio potrebbe essere inferiore alle attese per circa 600 mila barili nel primo trimestre 2021.
Come investire sul titolo ENI
Nonostante il difficile contesto macroeconomico ENI rimane comunque un’impresa solida, un titolo da valutare per costruire un portafoglio bilanciato e diversificato.
Ovviamente è necessario analizzare con attenzione la strategia dell’azienda italiana, usando l’analisi tecnica per valutare in modo accurato l’andamento storico del prezzo, mentre con l’analisi fondamentale bisogna controllare anche tutti i fattori che possono influenzare le performance dell’impresa.
Un’ottima risorsa per studiare il titolo viene proposta dai professionisti di InvestimentiFinanziari.net, dove è possibile trovare un approfondimento completo molto utile prima di investire su Eni.
All’interno viene eseguita un’analisi integrale dell’ex Ente Nazionale Idrocarburi, con tantissime informazioni importanti per ottimizzare l’analisi tecnica e fondamentale sul titolo, trovando inoltre indicazioni interessanti sulle previsioni 2021/22 e i target price degli analisti.
Ad ogni modo, per investire in azioni ENI è possibile adottare due strategie differenti, mettere il titolo in portafoglio per incassare i dividendi con un orizzonte temporale di lungo periodo, oppure provare a speculare sulle oscillazioni del prezzo in Borsa con il trading online di CFD.
Naturalmente i due approcci possono anche essere integrati, ad esempio usando i contratti per differenza per coprire le fluttuazioni nel breve termine e aumentare la sostenibilità dell’investimento nel lungo periodo.
In entrambi i casi è essenziale una precisa pianificazione, fissando un corretto prezzo di ingresso e di uscita per migliorare la gestione del rischio e investire in modo consapevole.
L’obiettivo principale rimane infatti il controllo del rischio, per evitare che l’instabilità sui mercati finanziari e nello scenario economico mondiale possano compromettere la solidità del capitale, tenendo conto degli eventi che potrebbero influire sul comparto energetico nei prossimi anni.
Quali sono le prospettive future per il settore energetico
Per comprendere meglio il posizionamento di ENI sul mercato è importante analizzare con grande attenzione il settore dell’energia, un ambito che inevitabilmente sarà scosso in futuro da un serie di eventi. Innanzitutto la maggior parte dei Paesi sta adottando delle politiche green, sostenendo la transizione energetica con la decarbonizzazione e l’utilizzo sempre più massiccio delle fonti rinnovabili.
Questo cammino potrebbe essere accelerato nei prossimi anni, da un lato con l’appoggio dell’amministrazione Biden e il rientro degli Stati Uniti negli Accordi di Parigi sul clima, dall’altro con i programmi del Green Deal Europeo rafforzati dal Recovery Fund e l’obiettivo di concludere la conversione entro il 2050. Nel breve e medio termine la produzione di greggio è strettamente legata alla domanda, quindi è necessario monitorare la possibile ripresa dell’economia globale attesa per il secondo semestre 2021.
Molto dipenderà dal controllo della pandemia di coronavirus, quindi dall’efficacia del piano di vaccinazione e dalla scoperta di vaccini validi anche contro le temute varianti inglese, brasiliana e sudafricana del Covid-19. Il petrolio rimane infatti la risorsa energetica ancora oggi alla base dell’economia mondiale, perciò un recupero di settori strategici come il turismo, i voli aerei e i consumi potrebbero favorire un aumento del prezzo del greggio.
Una risorsa utile per studiare le prospettive di ENI nel lungo periodo è il piano strategico 2050 proposto dall’azienda italiana, un documento importante per comprendere quale potrebbe essere il futuro dell’impresa nei prossimi 10 o 20 anni.
Ad esempio, il target per la produzione di energia da fonti pulite è piuttosto ambizioso, considerando che oggi è di 0,2 GW e gli obiettivi sono di arrivare a 3 GW nel 2023 e 15 GW nel 2030, con il rafforzamento delle attività retail e l’acquisizione in 3 anni di oltre 11 milioni di nuovi clienti.