Balneari, Forza Italia: “Faremo tutto ciò che è in nostro potere per non far affondare la categoria”
Si è svolta presso la sede romana di Forza Italia, la riunione nazionale dei balneari, dopo l’ok del Consiglio dei Ministri che, il 15 febbraio scorso, ha approvato l’adattamento alla direttiva Bolkestein. Il punto fondamentale e contestato dalla categoria – che trova e ha sempre trovato in Forza Italia la sponda e la forza politica che sempre si è battuta sul tema – è lo stop delle concessioni balneari il 31 dicembre 2023. Dal 2024 inizierà infatti la rivoluzione che metterà a libera gara l’affidamento delle concessioni demaniali.
Presenti, tra gli esponenti azzurri, il Senatore Massimo Mallegni, il Senatore Maurizio Gasparri, la Senatrice Maria Virginia Tiraboschi, il Senatore Dario Damiani e l’Onorevole Roberto Bagnasco.
Tutti presenti i rappresentanti delle categorie: il Direttore Generale e il Presidente di Federturismo, Antonio Barreca e Marina Lalli, il Presidente Fiba Confesercenti, Maurizio Rostignoli, il Presidente e il Direttore di Faita Campeggi, Alberto Granzotto e Marco Sperapani, Tonino Capacchione per Sib Balneari, Giuseppe Ricci e Giulio Damiani per ITB, Alessandro Nucara per Federalberghi, Roberto Neglia Ucina in rappresentanza di IST, il Vice Presidente di Oasi Balneari Salento, Mauro Della Valle, i rappresentanti di CNA Cristiano Tomei, Marco Capozzi e il Presidente Sabina Cardinelli, Fabrizio Licordari di Assobalneari, Fabrizio Lotti di Assoturismo Nazionale e in rappresentanza di Base Balneare Bettina Bolla e Patrizia Lerda.
“A noi interessa esclusivamente l’interesse della categoria, che Forza Italia non ha mai abbandonato e che continua a tutelare come nessun altro partito abbia mai fatto – afferma Mallegni in apertura della riunione – Abbiamo la disponibilità di un testo più o meno ufficiale e da questo, insieme a voi, dobbiamo predisporre una decisione partendo dalle reali esigenze del territorio. Forza Italia è qui con voi, ancora una volta, per ascoltare le vostre proposte e trasformarle in modifiche, emendamenti e variazioni da portare all’attenzione del Governo”, continua rivolgendosi ai partecipanti.
“Fondamentale, oltre al disegno di legge che prevede lo stop delle concessioni il 31 gennaio 2023 e la messa a gara di esse dal successivo primo gennaio, è il disegno di legge sulla concorrenza. Esso, infatti, è uno degli elementi indispensabili per l’attuazione del Pnrr e che, quindi, dovrà essere convertito entro questa estate: ciò ci mette nelle condizioni di dover comprendere che non c’è molto tempo e che questo disegno di legge non si può rimandare oltre perché così è l’impostazione del Governo, anche se dovrà poi avere – ovviamente – un’interlocuzione con il Parlamento”.
Ed è proprio questo uno dei punti fondamentali della protesta dei balneari: il fatto che gli stabilimenti balneari – e tutto ciò che è di proprietà del demanio – non viene considerato come azienda e non può quindi aspirare ai fondi previsti dal piano nazionale di resilienza e resistenza. “Se c’è un progetto europeo allora anche i balneari dovrebbero poter accedere ai fondi, proprio come tutte le altre aziende”, sostiene infatti Bettina Bolla di “Donne d’Amare”.
E ancora Licordari di Assindustria: “Di fronte a questa situazione ci siamo noi, ma anche tutte quelle aziende collegate che si trovano oggi in difficoltà, considerata la nostra impossibilità nel fare investimenti. Si è svolta una campagna denigratoria nei confronti dei balneari, ma c’è da capire intanto che le concessioni sono molto varie e che, di conseguenza, con l’adattamento alla direttiva Bolkestein si applica un’ingiustizia a più settori dell’economia italiana”.
L’obiettivo, infatti, – come ricordano anche i senatori azzurri Mallegni e Gasparri – è quello di una visione unica e compatta che porti la categoria e tutti i concessionari a battersi nella stessa direzione.
“E’ bene ricordare che il 60% del turismo in Italia si rifà a quello balneare che è regolamentato da norme fatte negli anni ’60 – continua Rostignoli di Fiba, sulla stessa linea di Della Valle di Oasi Balneare Salento e Ricci per ITB – Chiediamo di aprire una discussione che vada a bypassare l’obiettivo principale del Premier Draghi di fare le gare a tutti i costi, ma che guardi oltre. Oggi è riduttivo parlare solo dell’emendamento, serve una discussione parlamentare più ampia che possa dare risposte a quei quesiti inascoltati da anni. Serve un confronto tecnico: l’economia balneare – che riguarda anche i campeggi e tutte le strutture collegate ad essa – è un prodotto tipico e strategico del nostro paese e senza di noi l’Italia perde il 70% dei ricavi. La risposta è italiana, non ha niente a che fare con l’Europa”.
“La situazione è drammatica – conclude Capacchione di Sib, che trova il consenso di quasi tutta la categoria e soprattutto quello di Maurelli di Federalberghi– ed ora è il tempo dei fatti. Una categoria rischia di perdere non solo il lavoro, ma quelle aziende che abbiamo costruito con impegno e fatica, facendo tutto ciò che ci hanno chiesto. La politica oggi deve rendersi conto che sta commettendo un grande errore, non solo per i balneari, ma per il Paese. Se così non sarà, sappiate tutti che la stagione 2022 non è garantita”.
Una presa di posizione forte quella dei balneari, appoggiata e condivisa da Forza Italia, che mette a rischio la prossima stagione estiva e che si trova oggi all’anno zero, a causa del disegno di legge del Governo che potrebbe calpestare e spazzare via intere famiglie dal mondo del lavoro e con esse cancellare la tradizione e la cultura di un turismo tutto italiano che ha fatto la storia del nostro paese.
“E ‘importante fare riunioni e trovarci tutti insieme – ricorda il Senatore Mallegni – perché la Bolkestein non è solo una direttiva, ma riguarda direttamente le famiglie, la cultura, il territorio italiano, il suo aspetto commerciale e tutto quello che è l’Italia in buona sostanza. Serve però unitarietà nel portare avanti questa battaglia. Noi siamo pronti e condividiamo con voi lo stesso obiettivo, come abbiamo sempre fatto. Forza Italia cerca di fare le cose nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori, avendo la fortuna di avere al suo interno persone che nella vita hanno lavorato – e non è un reato – che hanno la possibilità di parlare di cose che conoscono. Ancora una volta siamo qui a fianco a voi, e faremo tutto ciò che è in nostro potere per restituire dignità alla categoria che, ingiustamente, è stata presa d’assalto come i “nullafacenti” del paese quando, in realtà, rappresenta il motore del turismo” conclude l’azzurro.