Livorno 6 settembre 2024 – Balneari, SIB Confcommercio: Il decreto non basta
“Il decreto del Consiglio dei Ministri relativo alle concessioni demaniali marittime in essere scongiura la messa a gara entro la fine dell’anno, ma non ci soddisfa pienamente, poiché impone la gara per l’assegnazione delle imprese” – ha dichiarato Alberto Nencetti, presidente regionale e provinciale del Sindacato Italiano Balneari Confcommercio – mentre la nostra speranza era quella dell’esclusione del settore dall’applicazione della Direttiva Bolkestein”.
“Con i vertici nazionali della nostra organizzazione stiamo analizzando nel dettaglio il decreto legislativo per approfondirne modalità e portata”, ha specificato Nencetti. “Non smetteremo di fare sentire la nostra voce” – ha concluso Nencetti – “per difendere i diritti degli operatori attuali, e per garantire che il modello italiano di balneazione attrezzata non venga alterato o distrutto. Questo è un impegno che portiamo avanti non solo a vantaggio dei concessionari, ma anche del panorama turistico italiano che costituisce una parte importante della nostra identità economica e sociale”.
“Prevedere la fine delle procedure di gara al 2027 non basta. Viviamo da anni nel limbo, costretti a portare avanti le nostre attività nella totale incertezza, senza poter programmare gli investimenti che servono ad aumentare il livello dell’offerta turistica balneare”, spiega Nencetti, “per chi si aggiudicherà le prossime gare sarà anche peggio, perché si troverà ad affrontare progetti di sviluppo con orizzonti temporali anche solo di 5 anni, che nel nostro settore sono nulla: le nostre aziende fatturano soltanto 90 giorni l’anno, per ammortizzare ogni investimento hanno bisogno di tempi molto più lunghi rispetto alle altre. Venti anni per noi equivalgono a cinque anni di fatturazione effettiva. Chiedetelo alle banche, se concedono prestiti a queste condizioni”.
Il direttore provinciale Confcommercio, nonché segretario nazionale SIB, Federico Pieragnoli aggiunge:
“Il decreto aggiunge qualche anno di proroga prima della messa a gara. Sarebbe servito un confronto più stretto con le associazioni di categoria e con gli enti locali, cui competono le funzioni amministrative in materia. L’auspicio è che, a partire dal decreto, si possa adesso lavorare in modo serio e obiettivo per un riordino organico della normativa. Questa deve contemplare la salvaguardia delle imprese turistiche esistenti; frutto del lavoro e dell’impegno di intere famiglie che hanno creato un modello di balneazione attrezzata riconosciuto nel mondo per la sua qualità ed efficienza”.