Tra le spinose questioni ereditate dalle precedenti amministrazioni, ce n’è una particolarmente complicata : quella dei venditori abusivi in zona mercato. La vicenda – non diciamo nulla di sconosciuto a chi abita a Livorno – si dipana su tre livelli. Il primo è costituito dai venditori di scarpe con consegna del numero richiesto e il secondo sono i venditori “liberi” nella zona. La situazione è tollerata, ma talvolta la polizia municipale agisce con interventi occasionali: vengono effettuati sequestri di merce, gli animi si scaldano, poi tutto ritorna come prima. E’ evidente che serve una linea coerente, sostenuta da un regolamento di polizia urbana chiaro a sostegno dell’operato dei vigili. La soluzione del problema è difficile, impopolare ed espone il fianco a critiche da una o dall’altra parte politica, motivo per cui negli anni si è sempre rimandata un’azione precisa nel comparto del mercato centrale.
C’è poi il terzo livello, costituito dai cosiddetti “ambulanti” o “mercato etnico” di via Sant’Omobono e via Buontalenti. Da alcuni anni i venditori, pur in assenza di un permesso ufficiale, occupavano spazi convenzionali (e pure un passo carrabile), in virtù di una sorta di regolarizzazione di fatto da parte del Comune. Con l’istituzione degli stalli blu si sono create nuove tensioni, perché la programmazione degli spazi, sottoscritta dall’Amministrazione e che la vincola con Tirrenica Mobilità, prevede stalli blu sulle aree dove sorge (di fatto) il mercato etnico. Un primo tentativo di tinteggiatura a fine maggio è saltato, mentre oggi è andato a buon fine. Ma, la polemica (non troppo) a distanza tra Comune e Usb è riesplosa.
Il sindaco Nogarin commenta su Facebook:
“MERCATO ETNICO, IL CONFRONTO PROSEGUE
Oggi pomeriggio sono stati disegnati i posteggi gratuiti per i residenti in via sant’Omobono.
Alcuni ambulanti del mercato etnico hanno protestato sostenendo di non essere stati avvisati dei lavori e di non essere stati ascoltati dall’amministrazione.
Così non è. Gli incontri fatti sono numerosi ed è stata proposta una soluzione che però prevede, ovviamente, che gli ambulanti si mettano in regola, presentino una scia come gli altri commercianti.
In ogni caso abbiamo proposto nuovamente al sindacato che li rappresenta, Asia, di organizzare una piccola delegazione per proseguire già da domani mattina il confronto con l’amministrazione.
Noi siamo pronti a un nuovo incontro, per arrivare a una soluzione che accontenti tutti quanti, nel rispetto delle regole“.
Gli risponde Federazione sociale USB:
“Questo pomeriggio, grazie ad uno spropositato schieramento di forze dell’ordine in assetto antisommossa, sono stati sgomberati i lavoratori ambulanti di via Buontalenti e Via Sant’Omobono. Ambulanti che occupano quegli spazi da oltre 10 anni grazie ad una vecchia delibera del comune che istituiva il cosiddetto mercato etnico.
Tutto questo per fare posto per gli ennesimi parcheggi a pagamento.
Le dichiarazioni del sindaco (il termine erroneo era “sindacato”, ndr) sono assolutamente false. I lavoratori hanno espresso fin da subito la volontà di aprire la “scia” per continuare a lavorare. Sono gli spazi alternativi che non sono mai stati concessi. Senza questa premessa diventa inutile qualsiasi tipo di trattativa.
Per quanto ci riguarda continueremo a sostenere questi lavoratori anche nei prossimi giorni. Non è certo con questi atti di forza che si possono affrontare i problemi della nostra città”.
E ora che succede?
Domani ci sarà una prova di forza, e una delle due parti dovrà ripiegare: il Comune facendo finta di nulla, o Usb accettando che i banchi del mercatino non vengano più allestiti. Questo solo domani. Tra una settimana, probabilmente, sarà tutto come prima, ma per il Comune (o meno probabilmente per il sindacato) sarà una sconfitta politica. Una cosa è certa: Non si può chiedere alla polizia municipale di mantenere le regole se non la si sostiene in maniera continuativa e se non la si fornisce di un regolamento di polizia urbana adeguato, perché i post su facebook così come le dichiarazioni sindacali hanno una durata limitata nel tempo, mentre per strada è la municipale a doverci stare ogni giorno.