Basket Cecina, il presidente Parietti fa il punto su ripartenza, effetti post-Covid e organizzazione per il prossimo campionato
Cecina (Livorno), 30 maggio 2020 – Intervista ad Elio Parietti, presidente del Basket Cecina, che racconta le conseguenze che ha portato nel mondo della pallacanestro il Coronavirus.
Come ha impattato il Coronavirus sulla situazione societaria 2019/20?
“È stato un colpo “mortale”: quando è venuto fuori tutto il caos noi siamo stati tra i primi a chiudere le attività, ancor prima che ci fosse il lockdown, motivo per cui non abbiamo potuto giocare neanche l’ultima partita del campionato”.
In che misura lo stop economico e la crisi si ripercuoteranno sulle sponsorizzazioni societarie?
“Questo è ciò che fa veramente paura, perché in questo periodo dell’anno e specialmente nella nostra zona viviamo nel tessuto turistico, commerciale; sarà quindi difficile reperire queste risorse. Motivo per cui anche la società sta cercando di attivare misure emergenziali per sopravvivere, perché sicuramente non sarà il problema di un solo anno. Ad esempio un titolare di azienda che ha difficoltà economiche derivate dal lockdown, penserà prima a pagare i suoi dipendenti piuttosto che a fare pubblicità. E’ veramente difficile programmare ora, dobbiamo vedere giorno dopo giorno e, comunque, sarà molto complicato”.
Per la prossima stagione molti osservatori ipotizzano un campionato con meno capitali, livello tecnico inferiore ma più giovani in campo. Pensa sarà così?
“Sotto questo punto di vista a noi non ci trovano impreparati, perché i giovani sono da sempre la nostra forza per cui alla fine per noi cambia poco o niente. Inoltre, i ragazzi giovani con il tempo, se li fai giocare, aumentano di valore. Io credo nei giovani, ho mandato in campo un certo Lorenzo Caroti, aveva 14 anni e oggi gioca in serie A”.
Lei aveva lanciato l’idea di una serie B a carattere regionale. Quali sarebbero i benefici e quanti i risparmi?
“Questa era un’idea di Paolo Elmi, direttore sportivo della società, che io avevo condiviso, perché molto interessante per quanto riguarda le trasferte, specialmente nella prima parte della stagione. Unica cosa è che la serie B viene vista più a livello nazionale; noi avevamo proposto una prima fase detta “regionale”, poi le vincenti delle varie regioni si sarebbero scontrate con un tabellone a eliminazioni tipo “champions league”. Poteva essere un’idea fattibile”.
Il Basket Cecina è stabilmente in B da anni, mentre a Livorno la Libertas è affondata in meno di un anno. Qual è il segreto per trovare la capitalizzazione sufficiente?
“Questo viene con gli anni, partire con i bimbi, dalle scuole, puntare sul settore giovanile. La nostra fortuna è che negli anni abbiamo trovato degli allenatori capaci, questo è molto importante. Se vuoi creare delle basi e tirar fuori dei giocatori che comunque possono provare a fare la serie B, devi dargli dei tecnici preparati, questo è il segreto”.
Qual è l’organizzazione societaria? In quanti siete?
“L’organizzazione societaria è un’altra fortuna del Basket Cecina, ci sono tantissime persone che ci danno una mano, mettono il loro tempo a disposizione, sono una delle nostre risorse e quotidianamente ci danno la spinta per poter continuare. Ovviamente se si parla di serie B sei organizzato con il direttore sportivo e tutto ciò che riguarda l’organizzazione più specifica, però nel settore giovanile del minibasket è volontariato al 100%.”
Disponete di appartamenti e palestre private, oltre al palazzetto comunale?
“No, di proprietà non abbiamo niente, noi utilizziamo la palestra della provincia”.
Siete voi a gestire direttamente il palazzetto? Avete ricevuto direttive chiare su disposizione dei posti e sanificazione?
“Questo per ora purtroppo è ciò che ci tiene fermi. Noi avevamo la gestione del palazzetto, poi solitamente ogni 2 anni vengono fatti dei bandi, ma per ciò che è successo siamo in attesa del Comune. Non so come sono messi i Comuni, non so come saranno organizzati gli orari. Fino a quando non avremo direttive non ci sarà lo sport, questa cosa mi preoccupa per i giovani e il disagio sociale che può causare.
In questo caso si parla di basket, ma è una problematica che riguarda tutti. Le nostre palestre sono pubbliche e solo adesso ci rendiamo conto di quale importanza hanno socialmente”.
Nelle finestre del lockdown molti giocatori non cecinesi sono tornati a casa. Chi del roster attuale sarà confermato e chi invece è sicuramente svincolato?
“Quei pochi giocatori che avevamo da fuori, sono tornati subito a casa, anche per una questione di rispetto. Quando si ripartirà decideremo con direttore sportivo e allenatore se qualcuno potrà continuare con noi oppure no. Ma credo che per quest’anno eviteremo di far venire dei ragazzi da fuori e cercheremo di fare il più possibile con i giocatori della nostra città”.
Lo staff tecnico come sarà composto?
“Noi vorremmo riconfermare lo staff tecnico dello scorso anno, che a parer mio stava facendo un lavoro eccezionale. Ma al momento noi vogliamo risposte precise dalla federazione e capire se ci saranno agevolazioni, quali saranno i costi e quant’altro; altrimenti non possiamo programmare niente”.