Basket 18 Luglio 2021

Basket Libertas Livorno 1947, il nuovo assetto della squadra per il campionato 2021/2022

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Consigli, Fantozzi e Capitani

Livorno, 18 luglio 2021 – Dopo una stagione indimenticabile che l’ha portata a sfiorare la promozione in A2 e ridato al basket cittadino una nuova energia, la Libertas Livorno 1947 definisce il nuovo assetto per la prossima stagione di Serie B.

Molte le novità e i cambiamenti dopo gara -5 della finale playoff.

Confermati nel ruolo il presidente Roberto Consigli e il dirigente responsabile della prima squadra Gianluca Mannucchi.

Scompare la funzione di general manager – finora ricoperta da Beppe Dellanoce – e le sue mansioni vengono in parte ricomprese in quelle del nuovo direttore sportivo.

Come direttore sportivo, al posto di Edoardo Tamalio che nella scorsa stagione aveva anche la delega alla comunicazione, subentra Paolo Capitani.

Paolo Capitani, caso abbastanza raro in serie B, è un professionista che si dedicherà esclusivamente a questa mansione e proviene dall’Eurobasket Roma dove era direttore operativo. L’Eurobasket, col supporto di Capitani, si è giocata fino alle semifinali la possibilità di promozione in A1.

Dopo la rottura con Gigi Garelli, uno dei principali fautori dell’ottima stagione 2020/21, arriva in panchina un tecnico amatissimo e con ultradecennale esperienza nella categoria: Alessandro Fantozzi. Tutti lo chiameranno coach, ma mentalmente per tanti è ancora “Il capitano” della formidabile squadra Libertas Enichem Livorno che si giocò lo scudetto contro la Philips Milano nel 1989, con quel tiro a fil di sirena che nessuno ha ancora dimenticato.

Nell’ambito dello staff, Tamalio rimane come dirigente, mentre alla comunicazione la delega passa a Fabrizio Pucci e il marketing è stato affidato (dalla fine della stagione precedente) a Alessandro Favilli.

Molte conferme nel roster dei giocatori.

Rimangono in società Marco Ammannato (legato da un triennale), Davide Marchini, Luca Toniato (con nuovo biennale), Antonello Ricci, Francesco Forti (C) e Riccardo Castelli. Molto probabile la conferma dell’accordo con Andrea Casella. In uscita invece Leonardo Salvadori.

 

Da definire nel dettaglio la questione del campo di gioco.

In sede di iscrizione al campionato, la Pielle ha indicato il PalaMacchia, mentre la Libertas Livorno 1947 ha confermato il PalaModigliani. Entrambe scelte non facili.

Il PalaMacchia è infatti fatiscente e con una illuminazione più idonea a un pub che a un palazzetto. Su quella struttura il Comune, prima di mandarlo a gara per il nuovo gestore, ha già stanziato – parola del sindaco – 700mila euro di lavori.

Il PalaModigliani è meraviglioso ma costa circa 5000 euro a weekend, cifra sinora sostenuta al 90% circa dal Comune.

L’incognita è quindi capire se la cifra per la nuova stagione sarà la medesima e come verrà coperta. Pur rimanendo 5000 euro una somma altissima, rimane centrale il fatto che l’emergenza coronavirus ha limitato – spesso in maniera ottusa – l’accesso ai grandi palazzetti.

Fintanto che non si chiarisce quanti spettatori paganti/abbonati possono accedere al PalaModigliani, la copertura della cifra rimane difficile. Come del resto rimane difficile pensare che si possa giocare una serie B in un PalaMacchia in quelle penose condizioni.

Il presidente Consigli, da parte sua, si dice disponibile a una sinergia tra società per il PalaModigliani con il Jolly basket e il basket in carrozzina.

Sul fronte degli obiettivi, sia il presidente Consigli che il capitano Forti, confermano che quello Libertas è un vero e proprio progetto e l’obiettivo è vincere il più possibile e portare il basket livornese dove merita (in serie A, ma questa parola scaramanticamente non è stata pronunciata).

In questa visione di prospettiva – come fatto capire dal capitano Forti esponente della nuova generazione – il derby cittadino con la Pielle sicuramente conterà ma la mente di tutti è nel far decollare la pallacanestro della città, non solo prevalere in contesti locali.

Il resto sarà tecnica e cuore. Di cuore ce ne sarà molto perché il ritorno sia di Capitani che di Fantozzi è una dichiarazione d’amore a Livorno e un ritorno alla città dove la passione del basket è iniziata e ha fissuto gli anni più intensi.

Di tecnica ce ne sarà molta, perché sia Capitani che Fantozzi sono due professionisti che non faranno sconti alla macchina organizzativa e di allenamento.

A questo proposito Fantozzi ha ricordato che nello sport i diritti acquisiti non esistono e “nessuno ci farà favori”: da qui un’etica del lavoro in palestra maniacale partendo ogni inizio settimana e resettando ad ogni partita.

 

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